Buoni i ravioli di Bindo… ma come si preparano?



A Crandola e Parlasco vengono chiamati "scapinasc": ricette simili ma non identiche quelle del primo piatto tipico che accompagna le feste di questa zona della Valle. La base della preparazione è simile ma delle differenze – spesso nel ripeno –  diversificano il risultato in ogni paese. La tradizione è talmente localizzata che semplicemente nel solo piccolo borgo di Bindo ci sono varie correnti di pensiero.

Per iniziare si prepara il classico impasto per i ravioli con un chilo di farina, quattro uova e dell’acqua salata tiepida; la particolarità di questo piatto è incentrata nel ripieno, la pasta esterna non presenta differenze sostanziali da quella di altri ravioli.

Per l’impasto servono 200 g di pan grattato, 120 di parmigiano grattuggiato, 50 g di biscotti amaretti, un uovo, prezzemolo e aglio tritati ed una manciata di uvetta. Dopo aver lavorato il tutto fino ad avere un composto omogeneo dividere l’impasto in due parti uguali. Bagnarne metà con il brodo di carne e metà con del caffè forte poco zuccherato.
Unire poi le due parti, lasciar riposare il tutto una giornata non in frigorifero e creare i ravioli.

Uno dei migliori modi per cucinarli è condirli, dopo averli ovviamente bolliti in acqua salata, con burro fuso, aglio, salvia e parmigiano grattato.

Questa è solo una delle tante ricette possibili per la preparazione, probabilmente ce ne saranno decine di varianti per quanto concerne gli ingredienti e le dosi per chi volesse sbizzarrirsi in cucina – alla faccia del colesterolo…

 

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