Sicurezza in montagna: un campo ARTVA domenica ad Artavaggio



Questa superficialità può essere dettata da molti fattori, come l’inesperienza o la falsa sicurezza del dire "tanto ci è già passata un sacco di gente". E’ importante affrontare la montagna, in estate come in inverno, con tutte le precauzioni possibili, consci di quali siano i rischi e di come evitarli, o comunque minimizzare l’impatto che determinati eventi possano avere su di noi.

La neve è molto bella, ma a volte può essere pericolosa: se le varie nevicate non si uniscono adeguatamente tra loro, alcuni strati possono scivolare e causare delle valanghe, come quella che abbiamo visto in Grigna nel 2009 (http://www.flickr.com/photos/maxxer_it/3266313266/).

Sapere dove e perché si formano questi fenomeni non è un argomento semplice, ma sono nozioni a cui chi è appassionato di montagna dovrebbe interessarsi. Andare a passeggio con le ciaspole, sport molto in voga negli ultimi anni, oppure con gli sci d’alpinismo, prevede a volte di affrontare percorsi in cui ci sia un possibile rischio, che possiamo minimizzare assumendo comportamenti adeguati. Purtroppo la sicurezza non è mai abbastanza e a volte pur prendendo tutte le adeguate contromisure veniamo sorpresi da una valanga. Un tempo questo poteva essere letale, al giorno d’oggi esistono tecnologie e comportamenti in grado di consentire il ritrovamento di un travolto anche sotto diversi metri di neve. Questo è possibile grazie ad alcune attrezzature (ARTVA, pala e sonda) e ad un minimo di esperienza. Alcuni semplici accorgimenti nel nostro bagaglio culturale e pratico possono consentire una maggiore sicurezza a noi e alle persone che con noi vivono la montagna con e per passione.

L’ARTVA (http://it.wikipedia.org/wiki/Apparecchio_di_ricerca_in_valanga) è un acronimo di Apparecchio di Ricerca Travolti in VAlanga. In precedenza conosciuto come Arva, è un apparecchio indispensabile per chi affronta ogni livello di gita in montagna. E’ di fatto una ricetrasmittente da indossare durante l’escursione, che emette un segnale radio che può essere captato da altri ARTVA e consentire quindi una localizzazione relativamente veloce e precisa. Identificato il luogo di provenienza del segnale si passa a sondare il manto nevoso con una sonda, alla ricerca del sotterrato. Identificato il luogo si inizia a scavare con la pala.

La montagna è fantastica, ma le va sempre portato rispetto, ed occorre sempre prendere le precauzioni necessarie perché una gita di piacere non diventi qualcosa di spiacevole.

Per questo, per raggiungere più gente possibile e sensibilizzare all’uso di questi strumenti, domenica 12 febbraio presso il rifugio SEL Sassi Castelli ad Artavaggio (www.rifugiosassicastelli.it), grazie ad una collaborazione tra il rifugio stesso, Sherpa Mountain Shop di Ronco Briantino (www.sherpaonline.it) e ARVA (www.arva-equipment.com), società francese leader nella costruzione di apparati da ricerca, verranno effettuate alcune dimostrazioni sugli strumenti da ricerca.

Tre gli appuntamenti, alle 09:00, 10:30 e 14:00. I tecnici dell’azienda saranno a disposizione per chiarimenti e spiegazioni dettagliate su questi strumenti.


Nelle foto il CAI Lecco in una simulazione di autosoccorso durante il corso di Sci Alpinismo

 

 

 

 

 

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