La storia della medicina, infatti, non è soltanto la storia di invenzioni, di scoperte, di progressi scientifici, ma anche la storia di uomini e donne che nel corso dei secoli si sono fatti carico, con piena consapevolezza, della sofferenza e della malattia. Sono i santi che, canonizzati o meno, hanno speso la loro vita per lenire i mali del corpo senza trascurare la salute dell’anima.

A raccontarci con intelligenza e passione questa storia, da Cosma e Damiano a Gianna Beretta Molla, sarà Paolo Gulisano, autore de L’arte del guarire (Àncora, pp. 178, € 15), piacevolissimo libro in cui viene rivisitata la storia della medicina attraverso i santi.

La relazione di Gulisano sarà intervallata ed arricchita di spunti interessanti da interventi dello storico Marco Sampietro che toccherà a livello locale, valsassinese, alcune tematiche legate al saggio, come ad esempio: la diffusione del culto in Valsassina di alcuni santi eletti a protettori contro le pestilenze (S. Sebastiano prima e S. Rocco poi) con un cenno alla peste manzoniana e al contributo prezioso dei sacerdoti valsassinesi colpiti dal morbo pestifero; la presenza in Valle di ben due “hospitales” per far fronte a situazioni di disagio e di vera povertà: nel 1355 fu realizzato a Margno un “ospitale” per i poveri, cui sarebbe seguito nel 1407 quello sul Cantello di Concenedo (con questo termine all‘epoca non si indicava un ospedale in senso moderno, ma un ospizio, un luogo in cui venivano accolti i pellegrini o gli indigenti, dando loro ospitalità ed assistenza ed in alcuni casi anche cure sanitarie); legata a questa tematica è anche la leggenda di S. Giuliano l’Ospitaliere, fondatore con la moglie di un primo ospedale per pellegrini e infermi, di cui esiste una bella immagine nella chiesa di S. Eusebio a Pasturo; le prime farmacie della Valsassina, e tanto altro ancora.

La serata sarà supportata dalla proiezione di diapositive.

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