Nigi, l’uomo-bambino che scoccava le sue frecce in piazza a Premana



Tutti a Premana parlano del triste fatto accaduto in piazza nella fredda mattina di questo lunedì 13 febbraio. Le voci riportano notizie frammentarie di chi ha visto, di chi ha sentito, di chi è passato per caso o di chi ha letto la notizia sul nostro giornale. Diverse le versioni dei fatti che vengono divulgate, ma più che parlare della tragica vicenda in sé, tutti ricordano "Nigi" raccontando un aneddoto o una storia, soprattutto i bambini

E’ da loro che arrivano i ricordi più simpatici e sinceri, perché alla fine, il "Pota" come lo chiamano loro, era un bambino grande.
 
"Era sempre in piazza seduto sulle panche davanti alla chiesa, ci salutava ogni volta che passavamo e non perdeva occasione di chiederci un euro per le sigarette" commentano fuori della palestra delle medie. "Non ci chiedeva le sigarette perché sapeva che non fumavamo, ma i soldi per comprarle si" aggiungono ridendo.
 
"Vederlo sparare le sue freccette immaginarie era bellissimo, a volte faceva pure il rumore, un timido psssssssss e tutti guardavamo insieme a lui in cielo per vedere dove andavano a finire" spiegano i bambini e ragazzi, "non sempre sparava freccette, a volte sparava fucilate cambiando pure il rumore, ultimamente aveva pure il bazooka e si inginocchiava per sparare meglio" dicono quasi seriamente i bimbi.
 
"Quando passavamo e lui era seduto su una delle panche, sparavamo anche noi e lui rispondeva. Ora non ci sarà più, ma noi seguiremo sparando le sue freccette molto in alto nel cielo di Premana, e siamo sicuri che facendo silenzio riusciremo ad ascoltare ancora il Pota imitare il rumore delle frecce mentre volano a tutta velocità".
 
 
 
 

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