Santi, medici e farmacisti in Valsassina. Super serata purtroppo per pochi



I relatori erano due, il medico e scrittore Paolo Gulisano che ha presentato il suo libro, "L’arte del guarire" e il presidente dell’associazione Marco Sampietro che ha dato il tocco valsassinese alla serata. Gulisano ha spiegato che l’archeologia ci dà prove dell’esistenza di pratiche mediche nell’antichità, arte del curare che è progredita con il passare del tempo ed è stata raccontata in molti testi antichi.

La scelta dell’autore di raccontare la storia della medicina attraverso i santi è stata fatta perché grazie al cristianesimo vi è stato un apporto importante a questa scienza.

Ci sono stati grandi maestri nell’epoca classica e greca, dopo di che è sopraggiunto un lungo periodo di oscurità, per arrivare poi al 1500 e 1600 con le grandi scoperte giungendo infine alla scienza medica vera e propria che ci accompagna fino ai giorni nostri.
 
L’arte del guarire era già menzionata nella bibbia, dove la medicina veniva considerata qualcosa di grande dignità. "La storia della medicina è anche la storia di uomini che hanno dato il loro contributo per questa professione" afferma Gulisano.
 
La medicina è un’arte che vuol dire capacità e talento. Nasce del desiderio dell’uomo di fare qualcosa per gli altri.
 
Il primo santo medico è stato Luca l’evangelista che era appunto un medico (specificato in una lettera di san Paolo) ed è stato l’unico degli evangelisti che riporta l’episodio del buon samaritano – dimostrando nella parabola come a quei tempi venissero proprio compiuti atti di cura nei confronti degli altri.
 
Cristo stesso con la predicazione faceva in parte da medico, curando e assistendo i malati. Nelle comunità cristiane primitive non esistevano gli ospedali  ma le "cure domiciliari": tra gli esempi abbiamo i santi Cosma e Damiano chiamati "medici senza argento", uccisi durante le persecuzioni. Il primo miracolo a loro attribuito sarebbe stato il trapianto di una gamba ad un malato grave. 
 
Col passare degli anni vengono fondati gli ospedali. L’ospitale è un ospizio e ricovero per forestieri. In Valsassina, i primi "ospedali" risalgono al 1355 con quello di Margno, nel 1407 è stato fondato quello di Concenedo e nel 1671 quello di Premana. 
 
Tra i santi più popolari ci sono quelli eletti a protezione contro le pestilenze, come San Rocco e Sebastiano. A San Rocco sono state dedicate diverse parrocchie e cappellette in Valsassina: a Cremeno, Indovero, Premana e Primaluna, Le cappellette sono tante, cosi come gli affreschi nelle diverse parrocchie che rappresentano proprio San Rocco e San Sebastiano (come il famoso Saroc di Premana).
 
Oltre ai luoghi di culto, c’erano diverse confraternite come quella di Pasturo nel 1524 e Premana nel 1582, forme di associazionismo legali che contribuivano a tenere vivo il culto di questi santi organizzando diverse processioni – soprattutto nelle feste di San Rocco, perché al tempo della peste questo era il santo protettore in Valsassina. 
 
Nell’antichità sono nati nuovi ordini religiosi che si occupavano di salute e malati, tra questi i farmacisti che in Giovanni Leopardi hanno il loro rappresentate più famoso (è stato un riformatore, proponendo addirittura al Papa di rinnovare la chiesa a tutti i livelli, dall’alto al basso, consigliando una "cura delle anime" per sacerdoti e vescovi). 
 
La prima farmacia documentata in Valle è quella di Introbio, nel 1800 sita nella torre degli Arrigoni in centro al paese, famosa per la storia del folletto (Ol folèt) – vedi trascrizione più in basso.
 

I santi e le malattie
 
Angina pectoris – S. Biagio (3 feb.); S. Suitberto (1 mar.)
Apoplessia – S. Volfango di Ratisbona (31 ott.); S. Andrea Avellino (10 nov.)
Ballo di S. Vito – S. Vito (15 giu.)
Calcoli renali – Ss. Cosma e Damiano (26 set.)
Cecità – S. Salaberga (22 set.); S. Lucia (13 dic.); S. Odilia (13 dic.)
Coliche – S. Armagilo (16 ago.); S. Agapito di Preneste (18 ago.); S. Brizio (13 nov.)Contusioni – S. Amalberga (10 lug.)Conversione dei mariti – S. Clotilde (3 giu.)Convulsioni – S. Villibrordo (7 nov.)Cuore – S. Teresa d’Avila (15 ott.)
Dissenteria – S. Martino di Tours (11 nov.)
Emicrania – S. Pier Damiani (21 feb.); S. Atanasio (2 mag.); S. Giovanni Battista (24 giu.); S. Dionigi di Parigi (9 ott.); S. Stefano martire (26 dic.)
Emorragie – S. Casilda (9 apr.)Emorroidi – S. Fiacrio (30 ago.)
Enterite – Ss. Cosma e Damiano (26 set.); S. Eligio (1 dic.)
Epilessia – S. Vincenzo Ferrer (5 apr.); B. Gioacchino da Siena (16 apr.); S. Amator di Auxerre (1 mag.); S. Vito (15 giu.); S. Elena imperatrice (18 ago.); S. Egidio (1 set.); S. Lamberto di Maastricht (17 set.); S. Nilo di Rossano (26 set.); S. Edoardo il Confessore (13 ott.); S. Villibrordo (7 nov.)
Epizoozia – S. Antonio (17 gen.); S. Rocco (16 ago.)
Esaurimenti nervosi – B. Pietro di Lussemburgo (2 lug.); S. Pantaleone (27 lug.); S. Ludovico d’Angiò (19 ago.)
Febbre – S. Adelardo (2 gen.); S. Domenico di Sora (22 gen.); B. Rizziero (7 feb.); S. Gottardo di Hildesheim (5 mag.); S. Servazio (13 mag.); S. Clotilde (3 giu.); S. Anna (26 lug.); S. Alberto di Trapani (7 ago.); S. Pietro di Chavanon (8 set.); S. Maudedo (18 nov.)Febbri maligne – S. Pietro d’Alcàntara (19 ott.)
Foruncoli – S. Antonio (17 gen.); S. Claudio di Besançon (6 giu.)Freddo – S. Sebaldo di Norimberga (19 ago.)
Fuoco di S. Antonio (herpes zoster) – S. Antonio (17 gen.)Furti – S. Dismas, il Buon Ladrone (25 mar.); S. Nicola (6 dic.)
Gotta – S. Armagilo (16 ago.); S. Andrea (30 nov.)
Gravidanze difficili – S. Caterina di Svezia (24 mar.)
Idropisia – S. Gottardo di Hildesheim (5 mag.); Ss. Cosma e Damiano (26 set.); S. Quintino (31 ott.)
Incontinenza urinaria nei bambini – Ss. Cosma e Damiano (26 set.)
Infiammazioni – S. Benedetto (11 lug.)
Insonnia – S. Vito (15 giu.)Intestino – S. Erasmo (2 giu.); S. Mederico (29 ago.)Itterizia – S. Odilone di Cluny (1 gen.)
Languori – S. Erasmo (2 giu.)Lebbra – S. Giorgio (23 apr.); S. Lazzaro di Betania (29 lug.) 
Letargia – S. Vito (15 giu.)Lombaggini – S. Lorenzo (10 ago.)Lupi – S. Radegonda (28 gen.); S. Ignazio di Loyola (31 lug.)
Lussazioni – S. Amalberga (10 lug.)
Malaria – S. Sigismondo di Burgundia (1 mag.)
Malattie contagiose – S. Antonio (17 gen.); S. Benedetto (11 lug.); S. Rocco (16 ago.)
Malattie dell’infanzia – S. Gottardo di Hildesheim (5 mag.)Inferno – S. Patrizio (17 mar.); S. Simone stock (16 mag.)Meningite – S. Adriano (26 ago.); S. Fede (6 ott.)
Malattie mentali – S. Pantaleone (27 lug.)
Morsi dei cani idrofobi – S. Quiteria (22 mag.); S. Uberto (30 mag.); S. Vito (15 giu.)
Mutismo – S. Zaccaria (5 nov.)
Nefrite e coliche nefritiche – S. Magno delle Orcadi (16 apr.)
Obesità – S. Leonardo di Noblat (6 nov.)
Ossessioni – S. Alberto di Trapani (7 ago.); S. Ciriaco (8 ago.); S. Maturino (1 nov.)
Panico – S. Egidio (1 set.)
Paralisi – S. Armagilo (16 ago.); S. Giuliano di Brioude (28 ago.); S. Andrea Avellino (10 nov.); S. Corentino (12 dic.); S. Servolo il Paralitico (23 dic.)
Pazzia – S. Amator di Auxerre (1 mag.); S. Vito (15 giu.); S. Egidio (1 set.); S. Maturino (1 nov.)
Peste – S. Genoveffa di Parigi (3 gen.); S. Sebastiano (20 gen.); S. Francesca Romana (9 mar.); S. Giorgio (23 apr.); S. Felice di Nantes (7 lug.); S. Cristoforo (25 lug.); S. Lazzaro di Betania (29 lug.); S. Rocco (16 ago.); S. Luigi IX, re di Francia (25 ago.); S. Cipriano di Cartagine (16 set.); Ss. Cosma e Damiano (26 set.); S. Colmano (13 ott.); S. Carlo Borromeo (4 nov.)Piedi – S. Pellegrino Laziosi (1 mag.); S. Ferreolo (18 set.)
Prurito – S. Antonio (17 gen.); S. Volfango di Ratisbona (31 ott.)Punture di insetti – S. Vito (15 giu.)
Rabbia – S. Patrizio (17 mar.); S. Uberto (30 mag.); S. Vito (15 giu.); S. Pietro (29 giu.); S. Ottone di Bamberga (2 lug.); S. Ulrico di Augusta (4 lug.); S. Dionigi di Parigi (9 ott.)Rachitismo – S. Germano di Parigi (28 mag.); S. Macuto (15 nov.)Raffreddori – S. Mauro (15 gen.)
Raucedine – S. Bernardino da Siena (20 mag.)Renella – S. Benedetto (11 lug.)
Salute (dei bimbi) – S. Farailde (4 gen.)
Salute (in generale) – S. Brigida di Kildare (1feb.)Scabbia – S. Radegonda (28 gen.); S. Marco (25 apr.); S. Regina (7 set.); S. Gallo (16 ott.)
Sciatica – S. Mauro (15 gen.)Scorbuto – S. Antonio (17 gen.); S. Firmino (18 ago.)Scottature – S. Lorenzo (10 ago.); S. Giovanni (27 dic.)Scrofola – S. Marculfo (1 mag.)Slogature – S. Felice di Nantes (7 lug.)Sterilità – S. Francesco da Paola (2 apr.); S. Casilda (9 apr.); S. Antonio da Padova (13 giu.); S. Anna (26 lug.)
Tigna – S. Radegonda (28 gen.); S. Regina (7 set.); Ss. Cosma e Damiano (26 set.); S. Elisabetta d’Ungheria (17 nov.)Tosse e pertosse – S. Biagio (3 feb.); S. Agostino (28 ago.); S. Quintino (31 ott.)
Tubercolosi – B. Pietro di Lussemburgo (2 lug.); S. Pantaleone (27 lug.); S. Ludovico d’Angiò (19 ago.)
Tumori – S. Gertrude di Nivelles (17 mar.); S. Pellegrino Laziosi (1 mag.); S. Elena imperatrice (18 ago.)
Ulcere – S. Pellegrino Laziosi (1 mag.); S. Eligio (1 dic.)
Vaiolo – S. Rita da Cascia (22 mag.)
Varici – S. Antonio (17 gen.)
Veneree (malattie) – S. Antonio (17 gen.); S. Giorgio (23 apr.); S. Rocco (16 ago.); S. Fiacrio (30 ago.); S. Regina (7 set.); S. Dionigi di Parigi (9 ott.)
Vermi – S. Carantoco (16 mag.); S. Maudedo (18 nov.)
 
 
La storia di  "Ol folèt" di Introbio
 
A Introbio, presso la torre che blocca la strada verso Biandino e la Val Gerola, torre di trista fama per una storia di amore e di morte accaduta ai tempi delle fazioni ma ancora ricordata sino a non molto addietro, vi era in quegli anni la farmacia della famiglia Rossi, la prima apertasi in Valsassina.
Presso quella distinta famiglia era venuto a villeggiare un signore di Lecco, con la motivazione ufficiale di curarsi una salute poco cagionevole, ma in effetti per sottrarsi
dai sospetti che nutrivano su di lui le autorità austriache ritornate dopo la breve parentesi del 1848. 
Ebbene, una mattina di settembre l’ospite trovò abito e camicia frastagliati in ogni senso da piccoli tagli. Lo strano fatto si ripeté nella casa nei giorni successivi
su stoffe e panni non solo di chi vi abitava ma anche di estranei ce venivano in visita. Vi fu grande scalpore.
Il parroco interessò la Curia, venne anche un luminare dell’Università di Pavia che, peraltro, si dichiarò impotente a spiegare il fenomeno, pur constatando che avveniva specialmente in presenza di un ragazzetto della famiglia, forse, diremmo noi, dotato di facoltà paranormali. La vicenda continuò fino al gennaio del 1849. Il popolo, assai eccitato, la attribuì al folletto. Ancora i nostri nonni ce ne parlavano quando eravamo ragazzi. Si diceva che la famiglia Rossi ebbe per colpa dello spiritello dispettoso ben 600 lire austriache di danni.

(testo di Pietro Pensa, da L’Adda, il nostro fiume volume terzo)

 
 
 
 

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