"La nostra stella" commenta Tintori, "è esposta sulla superficie ventrale che risulta essere molto ben conservata vista la presenza delle piccole spine che si dipartono dalle piastre ventrali". Questo significa che l’esemplare venne sepolto da vivo o appena deceduto visto che queste strutture sono molto delicate e si disperdono molto rapidamente dopo la morte, soprattutto in acque calde come lo erano quelle della Lombardia nel triassico medio.
"Purtroppo" continua Tintori, " le spine nascondono gran parte degli elementi che sarebbero utili per lo studio, per cui il lavoro di preparazione non è ancora terminato e verrà proseguito prossimamente seguendo le indicazioni del professor Dan Blake"
Blake, è il massimo specialista mondiale per quanto riguarda le stelle marine fossili e la loro evoluzione. Una volta diffusasi la notizia della scoperta fatta da Tintori a Pasturo, lo scienziato è venuto dalle nostre parti per osservare da vicino l’esemplare fossile.
Le prime analisi sulla stella marina confermano che la scoperta significativa, perché potremmo trovarci di fornte a una specie mai vista prima. "La scoperta ci permetterebbe di affermare che le stelle marine del Triassico non erano presenti solo in quella che oggi è l’Europa centrale ma abitavano anche lungo l’estremo margine occidentale della Tetide, il grande golfo oceanico che si incuneava nel megacontinente Pamgea, portando una prima prova a supporto dell’ipotesi del professor Blake e colleghi che questo gruppo di stelle marine ebbe origine nella Tetide e poi migrò nel bacino tedesco" commenta Tintori.
Diventa molto importante dunque che gli scavi nel sito paleontologico degli Scudi nei monti di Pasturo continui a funzionare, perché potrebbe riservare nuove sorprese e scoperte nel futuro. "Per ora accontentiamoci di studiare quello che abbiamo raccolto negli scorsi anni" conclude il professore Tintori.
Tintori sta organizzando con i suoi colleghi del Dipartimento di Scienze della Terra ‘A. Desio’ di Milano una escursione che ai primi di settembre porterà una quarantina di geologi e paleontologi europei in visita in Valsassina con una giornata dedicata al Grignone e una ai Piani di Artavaggio.
LA STELLA MARINA DI PASTURO, FOTO GENTILMENTE CONCESSA DAL PROFESSOR TINTORI
DUE STUDIOSI INTERESSATI AL FOSSILE VALSASSINESE: DAN BLAKE A SINISTRA E BRUNO RISATTI A DESTRA