Iniziamo con Pasturo, terra degli Anesetti, Arrigoni e Orlandi. È soprattutto la frazione di Baiedo ad avere abbondanza di questi cognomi. Gli Arrigoni fanno parte della storia valsassinese da moltissimi anni. Originari della Val Taleggio dove possedevano molti beni, furono espulsi dalle falangi venete condotte da Carnario non senza notevoli perdite di vite umane, riducendo gli Arrigoni alla povertà.
Privati di ogni privilegio, gli Arrigoni furono costretti a pregare al Duca qualche grazia che fu concessa soltanto nel 1450 dagli Sforza. L’autore della strage degli Arrigoni in Val Taleggio ha un nome secondo gli storici, si tratterebbe di un certo capitano Carner, dimorante in valle Brembana. Costretti a scappare, molti Arrigoni finirono in Valsassina, soprattutto a Baiedo, frazione di Pasturo.
Gli antichi documenti parlano di un Simone Arrigoni, detto Grasso che ha vissuto a Pasturo dal 1462 al 1499 insieme ai suoi figli. "Simone, nel 1477 comprò una vacca rossa, pagandola otto lire imperiali, da Giovanni de Arrigoni" raccontano gli appunti dell’epoca pubblicati sul libro "Le Famiglie Valsassinesi" di Andrea Orlandi.
Sempre Orlandi nel suo libro parla dei due rami degli Arrigoni, quello originario di Baiedo di Carlo Arrigoni stabilito a Pasturo nel 1831 e quello di Santino, nato a Cremeno e dimorante nel paese del centro Valle dal 1837.
Gli Arrigoni pasturesi venivano soprannominati "Morelli e Doazoli". Altri Arrigoni sono originari di Introbio e quasi tutti esercitavano come mestiere quello di fabbro. Attualmente nel Comune di Pasturo risultano presenti una trentina di famiglie col cognome Arrigoni.
CARTINE DAL SITO www.cognomix.it
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