Scontenti nel Soccorso Alpino: la Valsassina e’ con Beltrami



Sì, esistono le fazioni anche all’interno di una realtà bella e positiva come quella del Soccorso Alpino. Parliamo della XIX Lariana, una delegazione forte, fortissima grazie al lavoro di un super come il Chiappa della fondazione e dei suoi successori. Le parti in gioco, da tempo si conoscono: da un lato il presidente riconfermato Gian Attilio Beltrami, dall’altra l’ex sindacalista Giacomo Arrigoni. Si legge in filigrana la collocazione degli otto che si sono dimessi con un gesto clamoroso questa settimana. Che siano "vicini ad Arrigoni" è abbastanza chiaro. Ma quel che conta, per il giornale della Valsassina, è capire invece come si pongano quelli "di qui". A quanto pare stanno con Beltrami.

Che dal canto suo rivela a VN: "Non mi ricandiderò", dopo 23 anni, ossia dopo aver organizzato insieme a Daniele Chiappa la centrale operativa di Lecco e aver congiuntamente impostato il Soccorso così come lo vediamo oggi: in parte sostenuto dai volontari e in parte professionistico.

Soldi, ecco il pomo della discordia con sullo sfondo la battaglia per guidare la XIX Delegazione quando Beltrami saluterà. Da vent’anni si discute se i tecnici che si trovano sugli elicotteri del 118, degli specie di sherpa, primi a scendere per preparare il campo ai medici e infermieri debbano o meno essere pagati. Se la remunerazione sia dovuta o meno anche agli istruttori soccorritori. Dibattiti dialettici anche se accesi che sfociano in votazioni. "L’associazione è democratica se a lungo ci si trova non concordi con le decisioni della maggioranza è logico e coerente uscirne", commenta il capo della XIX Delegazione Lariana a proposito delle otto dimissioni.

Sui soccorritori impegnati sull’elicottero Beltrami riflette: "Vengono impegnati in attività programmate, con turni precisi su sei giorni. Ciò esula dal volontariato di chi viene chiamato solo in emergenza". 

Ma nelle diatribe con code nei blog e nei social network entrano anche l’attività da barellieri sulle piste di Bobbio e la partecipazione al Giro d’Italia. La prima viene remunerata con una diaria di 50 euro a persona (mezzi e la loro manutenzione sono garantiti dall’Itb, la società che gestisce gl’impianti di risalita). La seconda invece è a titolo gratuito, i volontari vengono spesati dei costi vivi. A quanto pare piace sia a livello regionale che nazionale per la visibilità che offre all’associazione.

Sui contrasti afferma amaro Beltrami: "Per decenni quando c’è stata una emergenza si mollava tutto, famiglia compresa e si correva. Ma tutto ciò per alcuni è come se non fosse mai avvenuto". Poi un moto di orgoglio per avere fatto crescere una delegazione particolarmente organizzata e che usufruisce di un sistema radio avanzato "Come ce ne sono solo in Val d’Aosta o in Trentino".

 

 

 

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