LETTERE A VALSASSINANEWS: SU IMU, DON MARCO, GIOVANNI BELLOMI



Cosa lega l’aliquota della "nuova ICI" sulle seconde abitazioni all’operato di un sacerdote alla figura di uno studioso prematuramente scomparso? Facile: la rilevanza di questi temi e di queste persone nella vita della Valle. Abbiamo riunito tre lettere arrivate pressoché in contemporanea alla redazione di Valsassinanews e ve le proponiamo di seguito, come sempre "senza filtro".

POLLI DA SPENNARE?

Leggo della delibera comunale che assoggetta le seconde case di
abitazione a Cremeno all’aliquota imu dell’8,5 per mille.
Nei mesi passati avevo letto con favore il tentativo di portare alla luce
quelle situazioni nelle quali i proprietari dichiaravano come prima
casa quella che invece era una seconda casa di abitazione.
Mi aspettavo pertanto che chi diligentemente avesse sempre dichiarato che
si trattava di 2a casa di abitazione non venisse penalizzato con una
aliquota imu che è ben oltre la media (4,6-10,6 per mille).
Se siamo solo polli da spennare ce ne andremo volentieri dalla Valsassina.

R.S. 

ANCORA SU DON MARCO GALLI
Alla redazione di Valsassinanews,
Ho letto attentamente gli articoli da voi pubblicati relativi a Don Marco
Galli in Valsassina e data la varietà dei commenti, ho ritenuto opportuno
esprimere anch’io la mia opinione visto che nel corso di questi anni ho avuto
modo di conoscere il suo operato da molto vicino, e mi permetto di farloanche
perché è da molto  (molto più dei cinque anni di permanenza di Don Marco) che
dedico gran parte del mio tempo libero come operatrice pastorale a vario
titolo: animatrice di oratori estivi e invernali, educatrice, catechista ecc..
Forse potrei essere definita una di quelle persone, come cita un vostro
lettore,che tende a coltivare il prorpio orticello, anche se non ho mai cercato
di salire sugli altari per "farmi vedere".

Prima di tutto vorrei fare alcune precisazioni: Primo: i meeting degli oratori
non sono stati inventati da Don Marco, come scritto in uno degli articoli da
voi pubblicati,  si sono realizzati anche negli anni precedenti al suo arrivo
in Vasasassina e lo posso affermare con certezza perché ero tra quegli
animatori, educatori che li organizzavano.

Secondo: la Consulta di Pastorale Giovanile non è stata un’idea di Don Marco,
è un progetto nato da un sogno del caro, compianto Don Vanni, e sulla carta nel
corso degli anni è sempre esistita. Merito di Don Marco è indubbiamente quello
di averle dato una nuova linfa vitale e di riavlere restituito quel ruolo che
era già nella mente di Don Vanni: un luogo dove alcuni giovani possano crescere
nella fede, pensare e progettare proposte signifivative per altri giovani.
Detto questo per esprimere la mia opinione sull’ operato di Don Marco, vorrei
che immaginaste davanti a voi un foglio bianco, con una linea veticale che
divide il foglio in due colonne e in cima a ciascuna della due un titolo PREGI
E DIFETTI .

Tra i pregi più grandi che hanno caratterizzato il suo lavoro c’è la sua
profonda fede in Dio,nella Chiesa Cattolica, nella sua  gerachia ecclesiale e
una reale e concreta dedizione alla sua missione pastorale, è un SACERDOTE nel
senso più alto e nobile che possa avere questo termine.

Nella colonna dei difetti, relativi al suo operato non alla sua persona, al
primo posto c’è una mal celata misoginia, una certa difficoltà ad ascoltare e
accogliere opionioni diverse dalla sua, pur se espresse da suoi coetanei o
persone più grandi. Con lui era difficile cercare un dialogo da adulto ad
adultoa senza che degenerasse in uno scontro vebale o nella scelta di non
partecipare a questa o quella iniziative. I primi tempi sono stati i più
difficili: prendeva delle decisioni in maniera del tutto autonoma, ma poi era
compito di altri metterle in pratica senza aver avuto modo di condividerle.

Per trovare un lieto fine a questa storia, posso esprimere un desiderio o
meglio una preghiera: che il sincero entusiamo espresso, tra le righe del
vostro giornale, dai giovani che lui ha conosciuto e che ha contribuito a far
crescere nella fede, possa trasformarsi in un concreto impegno per i bambini, i
ragazzi e i giovani dei nostri paesi.

Grazie per avermi ascoltato.

L.M.


UNA SCUOLA PER BELLOMI
Caro Direttore.
Sono felicissimo ed entusiasta per la intitolazione della scuola
elementare di Cortenova a Giovanni Bellomi, amico indimenticabile e
compagno di doppio per qualche anno.
L’amministrazione ha scelto un esempio veramente straordinario per tutti i ragazzi (e non solo).
La storia di Giovanni, del suo percorso formativo, della sua grande
volontà nello studio culminata con l’impegno a Santa Barbara assieme a
dei premi Nobel, potrà così rappresentare un punto di riferimento e non
essere mai dimenticata.

R.B.

 

 

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