La stirpe dei Gianola ha origine in Valsassina, più precisamente a Premana, dove si ricorda la loro presenza già dal 1478 ma è solo a partire dal 1521 che troviamo registrato un certo Gianola de Spazzadeschi. La famiglia Gianola divenne famosa nel 1676 con l’arrivo a Pemana del corpo di S. Ilario Martire proveniente dalle catacombe di S. Callisto di Roma. La reliquia venne condotta al paese dai fratelli Francesco e Don Giacomo Gianola, emigrati a Venezia – che ricevette in dono i resti dal senatore di Venezia, N. Venier.  Nella Chiesa di S. Dionigi è presente una lapide che ricorda la donazione della reliquia al paese.

I Gianola sono ricordati in tutta la Valle perché da questa famiglia provengono molti preti. Si ricordano Don Bonifacio, parroco di Cortenova dal 1595 al 1619, Don Pietro, parroco di Pagnona dal 1771 al 1809 – ucciso dal nipote del parroco di Tremènico -, ed infine Don Carlo, parroco di Rezzàgo (1865) e poi di Garbagnate Milanese dal 1871 fino alla sua morte nel 1911.

Don Carlo Gianola è famoso e ricordato con venerazione e per la bontà dell’animo per i suoi numerosi scritti nei quali ricorda la sua Valle. Fra i vari ricordiamo: Memorie storico-religiose della Valsassina, Memorie storico statistiche di Premana, La Valsassina: memorie civili e sacre.

Da Premana, i Gianola si sono trasferiti nei paesi di tutta la Valle grazie ai matrimoni avvenuti attorno a fine 1700 ed inizio 1800.

Nella storia recente un altro Gianola da Premana divenne famoso. E’ Raffaele Gianola, commerciante in tessuti, che con la sua autovettura fu il primo ad aver attraversato la nuova galleria del Monte Bianco alle 6.15 del mattino del 19 luglio 1965 (il traforo venne inaugurato tre giorni prima – vedi francobollo commemorativo qui a destra >>>).

Attualmente i Gianola continuano ad essere concentrati a Premana e la maggior parte di essi risiede in Lombardia.

CARTINE DAL SITO www.cognomix.it