COGNOMI VALSASSINESI/DA PASTUROI MERLO NELLA QUINTA PUNTATA



I Merlo, famiglia con antiche origini a Pasturo, sono già citati nel 1388 ad Introbio durante la promulgazione degli Statuti Valsassinesi (in questa pagina è riportato uno stemma ritrovato nel codice conservato presso la Biblioteca Trivulziana di Milano, dato 1390). Viene infatti citato un Pietro Merlo de Zucchi, da Pasturo, si pensa che in origine Merlo era il soprannome del cognome Zucchi. Il doppio cognome si riscontra ancora nel 1489, con due fratelli Michele e Giacomo entrambi figli di Ser Simone Merlo de Zucchi, solo verso il 1581 si registrano discendenti con il solo cognome Merlo.

La famiglia Merlo, da Pasturo, annovera fra i suoi discendenti persone importanti in tutta Italia:  procuratori – Antonio Merlo procuratore della comunità di Pasturo e Bajedo a Roma (che con la sua influenza ottenne molti privilegi ed indulgenze per una confraternita di Pasturo) – persone caritatevoli – Pietro Merlo, che si ricorda anche con il nome di Legato Cornella, che alla sua morte nell’ottobre del 1538, non avendo discendenti, destinò cinque lire al Duomo di Milano (per indulgenze); cinquanta lire per il proprio funerale; e dispose che da tutti i suoi bene si formasse un capitale di mille lire  e  “con il frutto del quale si dotasse ogni anni una giovane, la più miserabile del Comune, che si maritasse in detto anno” oltre a questo lasciò scritto che ogni anno si distribuisse sale per lire dieci ai poveri del Comune; questa usanza è ricordata ancora nella prima metà del 1600 dove viene distribuita il 21 dicembre non più sale me denaro; notai – Pietro Antonio Merlo morì di peste il primo agosto 1630 ma il suo tabellionato (simbolo personale apposto dai notai sugli atti da essi rogitati) è ancora ritrovabile su alcuni atti molto antichi. 

In Valsassina, nel 1826 a Barzio si ricorda, Michele Merlo  – da Pasturo – , che comprò i terreni di Prato Buscante, la casa masserizza, il prato di 90 pertiche, il bosco e la fornace; il tutto per 500 lire. Nel 1836 rifece la vecchia fornace, ampliata nel 1860 ed infine nel 1890 la migliorò portandola ai più moderni sistemi di produzione conosciuti in quell’epoca. I discendenti di Michele Merlo si dispersero per tutta la Valle e nel lecchese.

Si ricordano fra i suoi discendenti Ferdinando Merlo che nel 1848  fu sorpreso dalle guardie austriache a trasportare munizioni per gli insorti lombardi ma per puro miracolo non venne giustiziato, continuò la sua lotta agli austriaci aiutando come poteva alcuni insorti; e Antonio Merlo che nel 1913 emigrò in Romania e ci rimase fino al 1918 , anno in cui fu costretto a tornare in Italia per sfuggire alla prima guerra mondiale; finita la guerra torno a Bucarest dove morì; la sua famiglia rientrò in Italia.

I Merlo della Valsassina si dispersero in tutto il lecchese e nella pianura padana. Il cognome Merlo è molto diffuso in Piemonte più che in Lombardia.
 

NELLA CARTINA LA DISTRIBUZIONE DEI MERLO IN ITALIA

 

 

 

 

 

 

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