"Solo chi vive con le fette di salame sugli occhi può non accorgersi dei danni che si fanno alla Valsassina, lasciando ancora in naftalina il Parco della Grigna Settentrionale". Così, tra l’altro, si esprime l’autore della lettera che potete vedere di seguito, in forma integrale. "Speriamo che i politici non perdano altri treni – conclude il nostro lettore – e si decidano a far decollare il Parco".
Gentile Direttore,
sono un affezionato lettore del Suo giornale e perciò mi rivolgo a Lei, che so molto attento e legato alla Valsassina, per cercare di smuovere una situazione che mi sta a cuore. Lei infatti è decisamente più attento di qualche nativo che, anche in tempi di malapolitica, continua a essere distratto e poco lungimirante. Se così non fosse si sarebbe già accorto del tempo prezioso che si è perso, in favore del Turismo e delle connesse attività socioeconomiche, in questo meraviglioso territorio.
Solo chi vive con le fette di salame sugli occhi può non accorgersi dei danni che si fanno alla Valsassina, lasciando ancora in naftalina il Parco della Grigna Settentrionale. La vicenda è nota: tutti lo vogliono ma qualcuno no. Questa incresciosa situazione in prima istanza fu stigmatizzata da molti ma negli ultimi anni sembra ormai accettata e metabolizzata. Che "lo status quo" faccia comodo a qualcuno?
Il cambio di tendenza, mi è stato fatto notare da chi è più addentro nelle segrete cose della "politica" valligiana, è coinciso con la progressiva mancanza di ruolo delle Comunità Montane che anche da noi faticano a reggere il confronto con i futuri impegni e con i fasti dei tempi andati. La crisi di identità dell’Ente è la conseguente assenza di obiettivi a lungo termine pare abbiano consigliato ai nostri politici di prolungare il limbo del Parco delle Grigne fino a data da destinarsi. Così abbiamo qualcosa in più da fare a Pratobuscante?
Attualmente le sorti dell’area protetta ma anche la visibilità della Comunità Montana vengono infatti garantite proprio dal parco, mentre lo storico Ente sopravvive a fatica, lottando contro il legislatore e ultimando le opere in cantiere. Se questa è la logica, in tempi di crisi economica, è proprio un brutto spettacolo. Mai visto un parco che fa da stampella al suo Ente gestore.
Questi interrogativi, che si pone l’uomo della strada con il buon senso del padre di famiglia, possibile non se li pongano i politici che amministrano le scarse risorse pubbliche destinate alla Valle? Speriamo non perdano altri treni e si decidano a far decollare il Parco della Grigna Settentrionale, così come sta scritto nel suo statuto.
Grazie per l’ospitalità.
Un affezionato lettore