E’ una risposta articolata, che introduce alcune precisazioni e una serie di correzioni – queste ultime sull’accusa rivolta da un nostro lettore alla Comunità Montana di godere di una visibilità garantita proprio dal Parco stesso.
Ecco la lettera inviataci poco fa da Alberto Denti:
Spett.Le redazione
Leggo, solo ora, la lettera inviata da un lettore che ha per oggetto la istituzione/gestione del Parco della Grigna e, provocato (in modo propositivo si intende) dal titolo del Vs articolo, desidero fornire alcune precisazioni in merito.
Una breve ma doverosa replica alle interessanti considerazioni espresse dal lettore che si augura una forte azione politico-amministrativa per togliere dalla naftalina Il “Parco della Grigna” e per dagli una definitiva e meritata valorizzazione e, contestualmente, sospetta che, in realtà, la gestione del Parco sia stata affidata alla Comunità Montana più per opportunità politica che per reale bisogno.
Due affermazioni che meritano alcune precisazioni (la prima) e correzioni (la seconda).
Partiamo dalla prima che riguarda la preoccupazione rispetto ai tempi ed alle modalità di valorizzazione del Parco della Grigna.
Una preoccupazione comprensibile e assolutamente condivisa che però, in parte, ha già o stà già trovando adeguate risposte.
Chi ha seguito l’attività, le scelte e le azioni della Comunità montana, da quando ne sono Presidente, penso abbia potuto rendersi conto di quanti sforzi e quante iniziative siano state fatte per tendere a questo importante risultato.
Mi riferisco ad alcune azioni, se vogliamo di ordinaria amministrazione, quali ad esempio la realizzazione e la predisposizione della segnaletica lungo il territorio del parco, le bacheche informative affidate ai Comuni, il materiale divulgativo sui sentieri e sulle grotte carsiche, l’incontro annuale con le scuole ed a altre , di straordinaria importanza, quali, ad esempio, il tentativo (per ora sospeso per problemi da parte dei nostri partner elvetici) di far riconoscere i geo-siti del parco “sito riconosciuto nella rete internazionale sotto il patrocinio UNESCO” o l’importante congresso internazionale sulle “grotte di ghiaccio” in corso di programmazione per il settembre 2012 o il museo del Parco, ricavato nella ex Fornace, i cui lavori dovrebbero partire entro il corrente anno.
Tutto questo mi sembra contrasti con l’affermazione del lettore di accettare “lo status quo” !
Certo si sarebbe potuto fare di più se, contestualmente all’approvazione della legge istituiva del Parco (2005) si fosse anche trovato l’accordo sul modello di gestione del nuovo Ente.
Ma cosi non è stato, e non per responsabilità della Comunità Montana, sappiamo tutti come sono andati i fatti!!
Questo però mi permette di rispondere alla seconda osservazione fatta del lettore e cioè che la recente L.R. che attribuisce alla Comunità Montana la gestione sia, in realtà, solo un provvedimento dettato da necessità politiche più che da esigenze di gestione, un esigenza cioè di stampellare le malmesse Comunità Montane.
Nulla di più sbagliato!
Non che la Comunità Montana, come altri enti del territorio (Provincia, BIM, Consorzio vari, ecc), non necessiti di una ridefinizione del proprio ruolo e dei propri compiti (e su questo c’è un’ impegno della politica nazionale e regionale) ma l’azione politica che ha generato la legge regionale mirava ed è tutt’altro!
La legge, e ne rivendico anche un pò il merito, definendo, in modo chiaro ed inequivocabile i compiti e le responsabilità dei comuni e del soggetto gestore permetterà, finalmente, di impostare una programmazione a lungo termine proprio come il lettore (ed io aggiungo proprio come il territorio) auspicava.
Ma non solo!
Individuando la Comunità Montana come soggetto gestore la legge regionale ha dimostrato di perseguire, in modo concreto, una gestione caratterizzata da contenimento dei costi (la gestione è stata affidata all’ente a costo zero) ed efficacia d’azione.
Obbiettivi irrealizzabili se si fosse seguita la strada iniziale di assegnare ad un nuovo soggetto (consorzio tra comuni) la responsabilità della gestione.
E se, tutto quanto fatto contribuisse a rafforzare anche il ruolo politico del nostro Ente territoriale, ben venga non ci vedo nulla di scandaloso !!
Il territorio, soprattutto in questa fase storica di profondo cambiamento, ha bisogno di soggetti politico-amministativi forti ed autorevoli se vuole reggere il forte impatto con la crisi generata da una diffusa mancanza di risorse.
Concludo quindi tranquillizzando l’attento ed interessato lettore: nessuno ha dimenticato gli obiettivi per i quali è nato il Parco della Grigna, sono solo cambiati gli strumenti per realizzarli!
Ringrazio per l’ospitalita’ e porgo cordiali saluti
Alberto Denti
Presidente Comunità Montana Valsassina-Val d’Esino- Valvarrone e Riviera
LA MISSIVA ORIGINALE ALLA QUALE OGGI RISPONDE DENTI:
LA LETTERA/IL PARCO DELLA GRIGNA,
”STAMPELLA” PER L’ENTE GESTORE?
Scritto da: lettera firmata – 15/04/2012
Ci scrive un lettore, del quale pubblichiamo la missiva ricevuta in questi giorni e dedicata ad una questione politico-amministrativa piuttosto rilevante per la Valsassina.