"Ma quale idea del Paese vogliamo far passare? Quella di un’Italia dove il Governo fa circolare Prefetti indegni, e serve la sollevazione dei Sindaci per non vederseli recapitare? O quella per cui ci si può iscrivere alla lotta alla criminalità organizzata solo se si firma un appello tremarello, che dice e non dice, contro il Prefetto venturo?". Così inizia la nota stampa di Piazza, neo eletto a capo del Pdl provinciale.
Una botta aspra e diretta, rivolta ai 33 sindaci (tra i quali Agostoni di Pasturo e Ferrari di Barzio) che hanno firmato qualche giorno fa una lettera contro la designazione a Prefetto di Lecco di Paolino Maddaloni, indagato e dunque secondo i primi cittadini non indicato a ricoprire quel ruolo.
"Senza stare a parlare di un atteggiamento di minimo garantismo – prosegue Piazza – che dovrebbe essere la base di qualsiasi fiducia nella giustizia penale e civile, ma che ormai pare solo un preambolo dovuto sotto il quale nascondere la più feroce delle condanne: quella preventiva, fatta sui giornali e sulle piazze, anziché nelle procedure legali. Che piccole, quotidiane, oscenità".
Gravi dunque le considerazioni del coordinatore Pdl a carico di chi ha sottoscritto la missiva anti-Maddaloni. Ma non solo.
"Bene hanno fatto gli amministratori, non solo del PdL, che non hanno voluto prendere parte a questa rappresentazione dello stato delle nostre istituzioni, che vorrebbe un’Italia incapace persino di assegnare un ufficio di Prefettura, senza untuosi sospetti. Bene hanno fatto gli amministratori che hanno voluto tenere il contegno che si richiede in uno stato di diritto, specie a chi ricopre incarichi istituzionali. E che testimoniano la loro azione di trasparenza e onestà con gli atti concreti, delibera su delibera, scelta su scelta, giorno per giorno. Altro che “drammatica assenza”! Il dramma, culturale e politico, è di chi riesce ancora a spillare accuse e veleni da queste battaglie di tolla, e non ha avvertito il clima che dovremmo cercare tutti di costruire in un momento difficile come questo. Non so quale sia il grado di malafede di chi butta nel dibattito parole come “ricatti e convenienza” per cercare di segnare un’ombra su chi non ha voluto mettere una firma, e francamente mi interessa poco. So bene invece che questa chiassosa sceneggiata dei buoni e dei cattivi, è solo una scorciatoia strumentale fatta sulla superficie dei problemi. “Faccio l’appello contro un indagato per mafia, e chi non lo firma è un pochino criminale, o quanto meno distratto sulla mafia e anche fifone… e vado in giro a dirlo”. Se pensiamo che sia questo il modo di ridare credibilità alla politica e alle istituzioni, armiamoci di tanta rassegnazione: chissà quanti governi tecnici dovremo veder passare….”.
In giornata verificheremo le reazioni dei due sindaci valsassinesi protagonisti con una trentina di colleghi (appartenenti ad aree politiche diverse) della "rivolta" contro il prefetto designato, che ha portato poi al ritiro dello stesso Maddaloni con l’incarico successivamente affidato ad Antonia Bellomo.
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Finora in Valsassina pare abbiano firmato solo Andrea Ferrari e Guido Agostoni. Ma il documento del Partito Democratico lecchese, molto duro nei confronti di Maddaloni (nella foto) è stato sottoscritto da esponenti non solo di centrosinistra, raccogliendo sostenitori "illustri". Vediamo la mappa aggiornata ad oggi.
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Scritto da: Redazione Politica Valsassina – 12/04/2012