DON GIACOMO, IL RICORDO DI TORNIELLI (LA STAMPA) E DI ”30 GIORNI”



Giornalista e scrittore cattolico, Tornielli collabora con altre testate giornalistiche e con il mensile cattolico Il Timone, oltre a tenere una rubrica radiofonica mensile a Radio Maria. Ha anche un blog molto visitato, "Sacri palazzi", dal quale abbiamo tratto questo intervento dedicato a don Giacomo e i ricordi dei lettori.
 

E’ morto ieri sera don Giacomo Tantardini, il prete – brianzolo, ma naturalizzato romano – che è stato l’anima del mensile 30Giorni. L’ho conosciuto da vicino nel 1992, quando improvvisamente e inaspettatamente lasciai Padova, dove pensavo sarei vissuto, per trasferirmi a Roma entrando a far parte della redazione di 30Giorni. Se quegli anni sono stati i più belli della mia vita, è stato per l’incontro con lui e con gli amici che stavano con lui. A Bergamo, il 15 marzo 2010, durante una meditazione sulla Passione, don Giacomo aveva detto:

La passione di Gesù non è un eroismo. E’ il bambino che, abbandonato, si abbandona per una pienezza di amore che gli si è riversata nel cuore. E’ il bambino che vive tutta l’esperienza del dolore umano abbandonandosi nelle braccia del Padre per una pienezza di predilezione che gli è infusa nel cuore[…] Non so se sono riuscito a esprimere la commozione nel guardare così Gesù crocifisso. Nel guardare Gesù che dice “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” e che nello stesso tempo, si abbandona nella braccia del Padre. Si abbandona per una pienezza di carità che il Padre gli dona. Così anche la sua ubbidienza, che ci ha salvati, è innanzitutto grazia, è predilezione del Padre per il Figlio prediletto.

L’immagine più viva che conservo di lui è quel suo sguardo di bambino abbandonato nelle braccia di Gesù.


DAL BLOG "SACRI PALAZZI"

minstrel
    Dio si è fatto bambino – che cosa significa questo in una società che è ostile ai bambini come nessun’altra in nessun’epoca e in nessun luogo? Significa per forza di cose che mai degli esseri umani sono stati tanto lontani da Dio come noi uomini d’oggi. Significa anche che, nella nostra società, la caratteristica specifica dei bambini – e cioè la capacità di stupirsi e l’attendersi tutto dagli altri – non deve essere una vergogna, bensì una virtù, anzi, qualcosa di divino. […] Affinché, d’ora in poi, lo stupore e l’interrogarsi contino di più che sapere molte cose.”
    Berger, Klaus. Jesus, Munchen, Pattloch Verlag GmbH & Co., 2004 (tr. it. Anna Bologna, Gesù, Brescia, Queriniana, 2006) p. 155
    Grazie Dott. Tornielli.

    Mario
    Sono davvero grato al Signore per aver incontrato un uomo buono e un grande testimone con don Giacomo. A Dio caro nostro don giacomo salutaci Tommaso e tutti i nostri amici in paradiso.
    Pregate per noi
 
    stefania piergallini
    Grazie Andrea! Anche io e Franco con i nostri figli ieri sera, nel gran dolore per la sua perdita (perchè mi dispiace non poterlo sentire più parlare di Gesù come sapeva fare lui, commuovendo il cuore), li abbiamo immaginato…finalmente in braccio al Bambino Gesù…con don Giussani e tutti i cari amici, grandi e piccoli, famosi e non, di cui ha sempre custodito la memoria viva e ce l’ha trasmessa.
    Ieri sera nostro figlio Luca ci ha chiesto di raccontargli qualcosa di lui, come chiede spesso di don Giussani, dispiaciuto di non averli conosciuti. Gli abbiamo detto che è stato per noi un grande testimone di Gesù vivo, presente commovente…come Gesù per, per la vedova di Nain, per Maria Maddalena, per il buon ladrone…
    E…ora lo pregheremo…che interceda per noi perchè conserviamo una fede semplice

    roberto di roma
    Grazie Don Giacomo
    mi hai fatto conoscere Gesù

    ancora ricordo quella domenica in cui casualmente ero venuto a Santa Maria in Trastevere
    il 16 giugno 1985
    ragazzetto in procinto della maturità
    con domande dubbi speranze
    e schemi per arrangiarsi con risposte non corrette

    sentirti seduto su quelle scale
    e neppure potevo vedere chi parlava

    ma mi sembrava che parlassi solo a me
    che rispondessi a tutte le mie domande
    che spazzassi via le mie inutili certezze

    Grazie Don Giacomo
    ti voglio bene
 

    davide
    Non un ricordo ma una certezza.
    Don Giacomo con i suoi splendidi momenti nei quali ci parlava di Sant’Agostino solo con quella passione e quell’attrattiva che non poteva non coinvolgerti .
    Grazie per quei appassionanti momenti nella Basilica del Santo a Padova, per quelle giornate trascorse insieme , per quella limpida passione per Gesù .Riusciva semplicemente a trasmetterci l’entusiasmo per la bellezza

    igor traboni
    solo il Signore sa di quali Amici abbiamo bisogno. E davvero per te Andrea, e per molti altri, è stata una grande Grazia. Come ha scritto oggi mons. Negri, nell’addio c’è un “a Dio”

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