Tristezza, malinconia, nostalgia di casa ma anche ironia e patriottismo. Nelle parole di queste due canzoni tratte dal libro "Vit de quai sort" di Antonio Bellati ritroviamo in parte l’angoscia e tutte le sensazioni vissute nei nostri paesi durante la guerra di Liberazione.
La prima canzone intitolata "’O Premanina" è un riarrangiamento della canzone olandese "Il canto del marinaio" e parla proprio della lontananza da casa e della triste sorte toccata ad un partigiano che non vi ha fatto ritorno nella parole della sua amata.
Lassù a Premana, la terra dei bei monti
viveva Caty, la bella pastorella
aveva gli occhi profondi ed azzurrini
amava Moris il suo bel partigian
Ma un triste giorno il partigian dovè partire
per la consueta caccia repubblicana:
ella piangendo l’accompagnò sui monti
lui dal sentiero l’accompagnò così:
O Premanina mia fanciulla divina
O Premanina tu appartieni al mio cuor
tu sarai sempre la mia dolce bambina
di questo cuor, O Premanina
Poi un bel giorno il partigian fece ritorno,
ma lo stendardo portava un drappo nero
Tra i partigiani che fecero ritorno
Moris non c’era, ahimè, non c’era più
Lo disse a Caty un partigiano in pianto:
"Moris riposa lassù sopra i bei monti"
La pastorella la si sentì mancare
riudì una voce a ricantar così: O Premanina.
Nella seconda canzone "La canzone dello sbandato" invece l’atmosfera cambia: con un tono autoironico i partigiani raccontano in breve le loro vicende, la vita dello sbandato, anche con una certa leggerezza considerando il fatto che prima della loro parziale resa nessun ribelle premanese era mai caduto in mano nemica.
Giù nella valle c’è un gran fermento Ai primi colpi della mitraglia
presto comincia il rastrellamento fuggi sbandato nella boscaglia…e corri corri fuggi!
E corri corri fuggi fuggi lontan Quando i tedeschi fannno fagotto
questa è la bella vita, la bella vita dello sbandaà: già gli sbandati fanno il risotto… e corri corri fuggi!
gente che non fa niente che non ha voglia di lavorar... Occhio di lince, gamba di lepre
cerca una tana sotto le pietre… e corri corri fuggi!
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