Censurate le esternazioni più estreme (non sempre la direzione di questo giornale condivide le opinioni personalissime del nostro Ciceruacchio valsassinese…), ecco i graffi quindicinali dedicati a temi garndi e piccoli, seri e meno seri ma che in comune hanno la vicinanza ai nostri lettori: dalla politica allo sport, dalla zootecnia alla qualità dell’acqua che beviamo e così via. Fate un bel respiro e poi gettatevi in questo poker di picconate.
* L’ex borgomastro di Introbio, Eusebio Marconi, ha preso carta e penna e ha scritto una lunga lettera a varie istituzioni, alla stampa e ai cittadini del paese.Ha preso lo spunto dal recente incontro in comune dove è stata deciso di sostituire il decrepito impianto di ozonizzazione dell’acquedotto con uno più moderno a raggi ultravioletti, per muovere una critica al direttore di Idrolario, Maurizio Murari, reo di avere adottato questa scelta senza supportarla, a dire del nostro, con argomentazioni tecnico-scientifiche. Non entro nel merito della validità o meno di questa soluzione, mi solletica però l’idea di sapere cosa ne penserà il figlio Carlo Marconi che siede nel consiglio di amministrazione di Idrolario, in rappresentanza del PD. Difenderà o sconfesserà il suo direttore Murari?
* Il presidente della Provincia Daniele Nava è preoccupato per il futuro della sua tanto agognata quadrega. Tra i recenti provvedimenti del “governo Monti” c’è la soppressione, con accorpamento, delle provincie con meno di 350 mila residenti (500mila sarebbe meglio). Invece di lamentarsi, come fanno del resto i borgomastri dei piccoli comuni alle prese con un’analoga situazione, propongo a Nava di riflettere sul fatto che suo feudo è oggettivamente di modeste dimensioni, costoso, quindi inutile. Fosse per me le province le abolirei tutte demandando le sue competenze (e il personale) alle sedi delle Regioni presenti in loco, che sono sottoutilizzate, e ai comuni capoluogo. Se questo non fosse possibile, potremmo riaccorpare Lecco con Como, come è naturale che sia, includendo Sondrio (o almeno la val Chiavenna e fino a Morbegno). Quindi Bergamo con Brescia ed, eventualmente, la restante provincia di Sondrio. E’ bene rammentare ai politici che l’opinione pubblica non gradisce più la difesa ad oltranza delle poltrone, soprattutto se non necessarie. A volte non è disdicevole tornare a lavorare, come fanno tutti.
* Il Giro ciclistico d’Italia farà tappa anche in Valsassina. Grande la mobilitazione per celebrare questo evento che, come corollario, vedrà la sfilata di majorette e di sbandieratori, mostre varie, concerti vocali e bandistici, percorsi eno-gastronomici (più “eno”, in ossequio alla tradizione). Questa enorme abbuffata mediatica, arriva ancora una volta in soccorso alla classe politica allo scopo di distogliere l’attenzione dalle gravi difficoltà economiche della gente, quotidianamente alle prese con la disoccupazione, le tasse e il costo della vita. Per un giorno, in valle come a Lecco, si farà finta di non sapere che il ciclismo, anche quello amatoriale, esiste perchè supportato dall’uso di farmaci sempre più sofisticati. Poco importa se i presunti campioni e i loro gregari portano al seguito i famosi “borraccini” (lessico di questo sport), il cui contenuto è indispensabile per vincere o sopravvivere ai gran premi di montagna, o per competere nelle volate finali. Per non parlare poi del calcio, che non gode di migliore salute.
* Questa amenità me l’ha suggerita un amico (a me era sfuggita), fornendomi il ritaglio da un quotidiano. Ai piani di Bobbio è prossima ad essere ultimata una stalla che fungerà da ricovero per i bovini in precarie condizioni di salute. In sostanza si tratta di una stalla-ospedale aperta per il periodo del caricamento che, grosso modo, dura da giugno a settembre. Trattandosi di bestiame ammalato è impensabile che possa giungere da località confinanti come la val Biandino e i piani di Artavaggio, quindi il ricovero riguarderà i bovini presenti in loco. Che sono 120-130 capi, di proprietà della cooperativa Alto Lario di Colico. La domanda è ovvia: quanti di essi potranno essere curati in questa stalla? Se la mandria non è sfigata o non incorrerà in un’improbabile epidemia, non è azzardato ritenere che si tratti, all’incirca, una quindicina di capi. Il costo complessivo è di 380mila euro. Altra domanda: era il caso di spendere tutti questi soldi per un’opera che, nella sua finalità, sarà poco utilizzata?
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Angelo Brunetti detto Ciceruacchio (Roma, settembre 1800 – Porto Tolle, 10 agosto 1849) fu un oste e un patriota italiano, che combatté per la seconda Repubblica romana, alla cui caduta fuggì con Giuseppe Garibaldi per raggiungere Venezia. Il soprannome ciceruacchio, datogli da bambino, è la corruzione dell’originale romanesco ciruacchiotto (grassottello).
[da Wikipedia.it]