MARGNO: TRA POLEMICHE E ‘SURROGATI’ MASSIMILIANO MALUGANI TIRA AVANTI

Data pubblicazione 15 Maggio 2012

Esaurite le sedie nella sala consiliare a Margno per la seduta straordinaria di questa sera, dopo la bufera delle dimissioni di sette consiglieri la sorte dell’attuale amministrazione ed in particolar modo del sindaco hanno fatto molto parlare. A mettere subito a tacere le voci di presunte dimissioni di Malugani il segretario comunale, che ha ribadito l’errore già scovato dal nostro giornale: per poter far cadere l’amministrazione le dimissisioni della metà più uno dei membri assegnati devono arrivare in contemporanea, quindi ad oggi il Comune ha i numeri per proseguire.

Tra i banchi oltre al primo cittadino i consiglieri ancora in carica: Marco Gusmeroli vicesindaco, Beatrice Donadoni, Fabio Pasetti, Marco Cattaneo e Stefano Tantardini.

I sette punti all’ordine del giorno erano le nomine dei sette nuovi consiglieri che andranno a sostituire gli altrettanti dimissionari. Gianluca Manzoni e Daniele Bortolotti prenderanno posto tra le file della maggioranza sostituendo rispettivamente Serena Gobbi e Giuseppe Ciresa. In mancanza di un possibile sostituto la poltrona di Anna Grattarola rimarrà vuota.

Per la minoranza Alberto De Lorenzi, Ajuari Marie Ruggero e Roberta Tagliaferri sostituiranno i consiglieri che hanno presentato le dimissioni lo scorso 7 maggio. L’eseguibilità di queste sostituzioni avverrà solo dopo la pubblicazione delle stesse sull’albo pretorio quando, con la nomina dei nuovi nomi, il rinnovato consiglio avrà i numeri per poterla votare.

Al termine del consiglio una domanda del pubblico ha scaldato gli animi in sala, ma ancor di più ha scatenato la risposta del sindaco. Alla richiesta di una abitante di Margno riguardo ad alcune chiusure dell’ufficio postale, Malugani ha replicato diplomaticamente che è disponibile a parlarne nel suo ufficio negli orari stabiliti, lasciando poi la sala. Un applauso sarcastico ha accompagnato l’uscita di scena dell’amministrazione – momento condito da commenti poco gradevoli tra i quali non sono mancati nuovi inviti alle dimissioni.