INTROBIO, QUELLA MAGLIETTA SPORTIVA FINISCE IN TRIBUNALE. E POI IN NULLA



Protagonisti dunque due abitanti dello stesso condominio di via Coldirone, R.B. che aveva denunciato il furto e l’accusato S.C. Dopo due anni la vicenda giudiziaria si è finalmente conclusa, ma nonostante il tentativo di rimettere questa ed altre querele incrociate – tra famiglie evidentemente esasperate e che non riescono a vivere una accanto all’altra – essendo andati a terminare nel penale (furto aggravato) si è dovuti andare a giudizio. Col risultato che l’imputato è stato prosciolto "perché il fatto non sussiste".

E così quella maglietta termica invernale ad uso sportivo "sparita", che secondo R.B. era stata rubata da S.C. (il quale ha portato testimoni che hanno asserito come a quell’ora lui non fosse a casa) è finita per costare un botto di soldi – e soprattutto ha tenuto occupata la giustizia dal 2010 ad oggi.

R.B. noto dirigente valsassinese aveva proposto la remissione della querela ma come detto la storia è andata comunque a giudizio.

S. C.
che lavora a Ballabio in una importante azienda della zona industriale ed era difeso dall’avvocato Patrizia Guglielmana, ha ottenuto dal giudice Arrighi la sentenza che lo scagiona grazie anche alle deposizioni di vari testimoni. In particolare una persona di Casargo che ha dichiarato come all’ora del fatto (nel marzo di due anni fa) l’introbiese si trovasse a Primaluna per assistere alla tv in un locale pubblico ad una partita dell’Inter. Curiosamente, la squadra del cuore anche dell’accusatore.

 

 

 

 

 

 

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