Il Giro a Pasturo: il ritardo inaspettato dei ciclisti causa qualche problema



La situazione a Pasturo era come ci si aspettava: strade chiuse verso Lecco, circa all’altezza della Mauri e della "Fola", a partire dalle 15 di domenica. Molti perciò hanno depositato le auto in zona per andare verso Balisio o verso Barzio e vedere i ciclisti che passavano. Il blocco però è scattato anche un po’ troppo in anticipo, visto il ritardo dei ciclisti che sono passati in zona con mezz’ora/un’ora di ritardo. I valsassinesi hanno comunque atteso pazienti, nonostante il maltempo, che a sprazzi ha "regalato" un po’ di pioggia.

La strada tra la Fola e Balisio è stato il punto preferito per chi voleva vedere i corridori passare. La lunga attesa è stata segnata dal continuo arrivo di persone, ma soprattutto dagli instancabili furgoncini che ogni 5 minuti passavano a vendere il merchandise del Giro d’Italia, tra cui l’immancabile Maglia Rosa, bandane, calze e quant’altro.

 

Verso le 17 il pubblico è potuto rimanere soddisfatto. Infatti è passato colui che poi giungerà per primo anche ai Resinelli, Rabottini, pedalando solitario tra i fan valsassinesi.

La sorpresa invece più amara l’hanno avuta gli automobilisti. In teoria la strada doveva già essere aperta da almeno mezz’ora, ma verso le 18 le transenne c’erano ancora e la coda ha iniziato a formarsi tra la Fola, dove era bloccata la strada, e la Fornace. Un inconveniente dovuto al ritardo del Giro: i ciclisti sono passati in ritardo da Balisio, e il blocco è dovuto continuare oltre le 17-17.30.  

 

 

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