COGNOMI VALSASSINESI/NONA PUNTATASACCHI: TRACCE A BARZIO E INTROBIO



La famiglia, di nobili origini, arriva da Erba e se ne trova per la prima volta traccia a Barzio attorno alla fine del XVI secolo.  Giuseppe Sacchi sposatosi con Auerlia Fondra  si trasferì proprio qui dopo essersi divisi i bene rimasti ad Erba; da questa unione ebbe inizio la stirpe dei Sacchi da Barzio, nei quali si ricordano preti, notai, curati di castello, medici o come erano chiamati  ‘’dottore fisico’’ ; fra i tanti Giuseppe Antonio Sacchi podestà della Valsassina dal 1616 al 1617; Gaspare Sacchi parroco d’Introbio dal 1631 al 1642; Giuseppe Agostino Sacchi sindacatore del podestà nel 1717.

Tra i più famosi discendenti della famiglia Sacchi di Barzio troviamo Giovenale Sacchi e suo nipote Giacomo Sacchi. Barnabita – dal 1726 al 1789 – , amante della musica, musicologo  ed insegnante Giovenale Sacchi – nato a Milano da padre Barziese appena trasferitosi per aprire uno studio notarile, ma sempre rimasto legato alle sue origini – , è ricordato in Italia ed in tutta Europa per le sue ricerche sulle teorie musicali: ” scrisse della musica antica, del ballo e della poesia”  .

Lo studioso  abitò nei centri pulsanti della cultura dell’epoca  come Milano, Venezia, Bologna e Parigi dove pubblicò molti volumi riguardanti la musica e tutte le materie del suo studio, ricordiamo: Del numero e delle misure delle corde musiche e loro corrispondenze (Milano 1761); Della divisione del tempo nella musica, nel ballo e nella poesia (Milano 1770); Della natura e perfezione dell’antica musica dei greci (Milano 1778); Vita di Farinelli (Venezia 1781); Dialogo ove cercasi se lo studio della musica al religioso convenga o disconvenga (Pisa 1786); Dall’antica lezione degli Ebrei e dell’origine dei punti (Milano 1786); Vita di Benedetto Marcello (Venezia 1789); Continuazione del Salterio Marcellino (Parigi 1792);   si può capire l’importanza e l’accuratezza delle ricerche di questo studioso dal fatto che alcuni di questi volumi sono disponibili ed in vendita tutt’ora. 

Un busto  di  Giovenale Sacchi  – scolpito da Giuseppe Franchi – è messo come ornamento al monumento Illustri Letterati dell’Istituto Bolognese con un sonetto a lui dedicato :  ”Questo è di Sacchi il busto : alpestre monte” ; sempre a Bologna nel liceo Gioachino Rossi è presente un ritratto dello studioso.

Giacomo Sacchi – medico –  che pubblicò vari volumi tra i quali ricordiamo il più importante pubblicato nel 1792  Elementi di Medicina. A causa della sua dedizione al lavoro morì nel 1817  per la febbre petecchiale che colpì tutta la Valsassina, contratta mentre esercitava la sua professione. Nel cimitero di Barzio era affissa una lapide che ne esaltava la sua vita e le sue qualità; la lapide si ruppe e non fu più ritrovata nel 1931.

Da questa famiglia discesero anche combattenti che si schierarono contro la dominazione straniera in Italia, troviamo Achille Sacchi arruolato nei Mille di Garibaldi.  A fine 1800 la famiglia da Barzio si disperse a Olate e in Valtellina.

Lo stemma della famiglia  è visibile a Barzio sotto il porticato della casa nativa, ora non appartenente più ai Sacchi.

Oggi i Sacchi sono dispersi in tutta Italia con una presenza molto elevata si contano circa 3400 famiglie, molto diffuso in Lombardia, in Valsassina si contano poche famiglie ma nessuna a Barzio.

 

Cartine dal sito www.cognomix.it

 

 

 

 

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