Chiare, fresche et dolci, ma anche care e in qualche caso inquinate acque di casa nostra. Il Ciceruacchio della Valsassina "sputa" un po’ di sentenze nel suo appuntamento quindicinale questa volta in quattro atti. Uno più corrosivo dell’altro. Ecco i suoi strali verso Idrolario, Marconi, ipocrisie politico-istituzionali e livelli di escherichia coli nel lago (oltre all’aminato nel Pioverna – che lui chiama "la" Pioverna). A voi…
* Il prezzo base dell’acqua potabile che entra nelle nostre case, rimane invariato dopo i continui aumenti avvenuti in questi ultimi anni.
La tariffa resta a 1,38 euro a metro cubo contro l’1,47 proposto da Idrolario la quale, ciò nonostante, chiuderà il bilancio con un utile di qualche migliaio di euro.
La società aveva bisogno dell’aumento anche per garantire le prebende ai suoi 5 membri del consiglio di amministrazione e agli altrettanti del collegio sindacale. Tutti di nomina partitica, secondo i criteri prestabiliti dall’intramontabile “manuale Cencelli”.
Sicuramente ritorneranno alla carica l’anno prossimo.
* Il TAR della Lombardia, accogliendo i ricorsi della Bregaglio snc di Lecco, ha sancito che la strada che da Introbio sale in val Biandino è privata e non pubblica (in realtà alcuni mappali sono intestati ai comuni di Introbio e di Primaluna).
Questa sentenza, ….sentenzia anche la superficialità legale dimostrata da svariati enti pubblici, a partire dal comune di Introbio.
La vicenda si trascina dal 2001 allorquando il borgomastro Eusebio Marconi, con la consueta estemporaneità un po’ naif, attribuisce alla strada lo status “pubblico” e, non si sa come, convince la Regione a classificarla Agro-Silvo-Pastorale.
E in questa bufala ci cascano, più o meno consapevolmente, l’Unione dei Comuni, la Comunità Montana e la Provincia.
La Regione non poteva classificarla Agro-Silvo-Pastorale perchè non supportata dal consenso formale di tutti i proprietari (non sono mai state raccolte le firme liberatorie).
E per la stessa ragione, Marconi non poteva arrogarsi il diritto di regolamentarla, stabilendo altresì chi è autorizzato al suo transito (in realtà è percorsa da chiunque).
Uno studente di legge sarebbe incappato in questo svarione?
* Le Terme di Tartavalle hanno ripreso l’attività produttiva, in misura molto più ridotta rispetto alle notizie riportate dalla stampa locale. Le birre e le pomate, per qualche tempo, si attaccheranno al tram perchè non sono ancora arrivate le autorizzazioni (solo burocrazia?).
All’inaugurazione era presente il meglio del gotha politico territoriale, che si è abbondantemente sperticato nelle felicitazioni e negli auspici, sbevazzando e rimpinzandosi, poi, al rinfresco.
Una fonte attendibile mi ha riferito di avere assistito al trionfo della più colossale ipocrisia perchè, tra le sperticanti autorità convenute, alcune non hanno fatto nulla per agevolare il rilancio di questa importante attività imprenditoriale.
* Anche quest’anno l’ASL di Lecco ha dovuto stilare l’elenco delle spiagge del nostro ramo lacustre, che sono ritenute balneabili.
Per fare ciò ha dovuto porsi la domanda: quanta cacca (escherichia coli per i benpensanti) c’è nell’acqua? Le analisi di rito hanno però riproposto, come al solito, delle risultanze poco incoraggianti. Dato che ce n’è troppa, occorreva rapidamente porvi rimedio sennò il turismo va a farsi fottere.
Ecco allora che la nostra “Goletta Marrone” si ingegna e risolve l’arcano alzando l’asticella della quantità di coliformi consentiti. A questo punto la cacca scompare e tutti sono felici e contenti.
Questo trucchetto è noto alla professoressa Letizia Garibaldi dell’Università di Milano, che il nostro lago lo conosce molto bene.
E, ogni anno, tuona contro la classe politica rea di sbattersene nel verificare la qualità dell’acqua di tutti gli immissari nel Lario e, se del caso, di rimediare con una certa urgenza.
La Pioverna, il Varrone e l’Esino, ad esempio, come sono messi? La domanda è ovvia perchè, come ben sappiamo, quando piove a dirotto e/o col favore delle tenebre, molti si dilettano a rusarci dentro di tutto e di più.
L’ultimo esempio è la recente notizia di VN riguardante l’amianto riversato nella Pioverna. Dove si pesca e i turisti e i valligiani immergono le loro chiappe.
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Angelo Brunetti detto Ciceruacchio (Roma, settembre 1800 – Porto Tolle, 10 agosto 1849) fu un oste e un patriota italiano, che combatté per la seconda Repubblica romana, alla cui caduta fuggì con Giuseppe Garibaldi per raggiungere Venezia. Il soprannome ciceruacchio, datogli da bambino, è la corruzione dell’originale romanesco ciruacchiotto (grassottello).
[da Wikipedia.it]