Ch si faccia, la dodicesima edizione della Introbio-Biandino, è ad oggi assai difficile. E’ in corso un grande lavorio "politico" ma le difficoltà appaiono serie, anzi serissime. Il tutto ruota intorno ad un concetto semplice quanto potenzialmente esplosivo: la responsabilità. Civile ma anche penale in caso di incidenti lungo una strada che come noto è stata dichiarata non più (sarebbe meglio dire: mai) pubblica o agro-silvo-pastorale. E allora percorrerla per una manifestazione sportiva o semplicemente per raggiungere i bei luoghi a monte diventa "a rischio", un po’ per tutti.
Prova ne sia che il Comune ha già messo le mani avanti, revocando l’autorizzazione alla disputa della ciclo-podistica; che gli organizzatori di quest’ultima sono ora parecchio incerti sull’opportunità di dare il via domenica mattina; e infine – last but not least – che i 7,9 km di competenza della Fratelli Bregaglio s.n.c. sono stati tappezzati di cartelli di divieto. Anche qui, la segnaletica mette in chiaro un aspetto decisivo, ribadendo che "Si declina ogni responsabilità penale e civile". Come dire: voi passate ma poi non venite a chiederci nulla se vi fate male.
Adele Bregaglio su questo è chiarissima: "Abbiamo già avuto grossi problemi anni fa, e per un incidente purtroppo mortale ce la siamo cavata proprio in forza della presenza di cartelli che segnalavano i pericoli di una strada di questo genere. Pericolo di morte, avevamo scritto. Poi la precedente amministrazione ha pensato bene di rimuovere tutto, di togliere i segnali e segare di qua e di là; adesso il TAR ci ha dato ragione sulle caratteristiche della strada e la stessa amministrazione comunale di Introbio ha preso posizione sul tema. Noi abbiamo detto anche al sindaco che non siamo pregiudizialmente contrari alla gara, purché però si venga esonerati da ogni responsabilità".
E qui la palla passa a chi organizza la Introbio-Biandino. In primis il CS Cortenova che sarebbe indeciso ma più orientato verso un annullamento della manifestazione (e sarebbe una prima volta assoluta). Non va esclusa nemmeno l’ipotesi di uno slittamento di qualche settimana o mese, in attesa di chiarire meglio la situazione e magari trovare quell’accordo generale che ora, in così poco tempo appare davvero impraticabile.
Ma la questione non si esaurisce con lo sport. "Domenica solo al primo ponte ho contato almeno 300 autoveicoli parcheggiati" afferma Adele Bregaglio. La vicenda ha dunque molteplici aspetti; VN continua a ricevere lettere e prese di posizione in un senso e nell’altro (chi chiede che non vengano penalizzate le attività turistiche della zona e molti "puristi" che invece criticano l’utilizzo di mezzi a motore in quest’area).
Davvero una bruttissima gatta da pelare. E dopo tanti, troppi anni, la ormai "famosa" strada da Introbio a Biandino continua a far discutere aspramente.
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CLAMOROSO: LA INTROBIO-BIANDINO
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Scritto da: Redazione Introbio – 22/05/2012
I Bregaglio esultano: "Lo ha sancito il TAR della Lombardia dopo avere unificato i tre ricorsi presentati contro quanto deciso dal Comune di Introbio (ai tempi di Marconi)". Una vicenda che si trascinava da oltre dieci anni e che costerà non poco.
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