COGNOMI VALSASSINESI/I BARUFFALDI: PRETI, NOTAI E INTRODUTTORI DEL GRANTURCO



Il cognome Baruffaldi  o anche Barufaldi  è di origine lombardoveneta e si pensa che possa derivare dal  termine medioevale beraufen traducibile come ‘’mettere d’accordo’’ – nel medioevo il mestiere barufaldus era il mediatore o sensale – . Queste famiglie  sono considerate fra le più antiche nel Mantovano, a Cento e a Cortabbio e Primaluna; si pensi che a Cento si ha riscontro della loro esistenza circa otto secoli fa, come dimostrato  da molti documenti conservati nell’archivio comunale di Bologna e di Cento.

In Valsassina i primi Baruffaldi arrivarono intorno al 1406 a Cortabbio – questa famiglia è considerata fra le più antiche – . La famiglia, di nobili origini, si suddivise in vari rami; all’interno di questi troviamo sempre persone che hanno ricoperto cariche importanti ma soprattutto troviamo al suo interno molti notai e sacerdoti.

Fra questi ricordiamo Ser Pietro Baruffaldi che nel 1498 fu incaricato di giudicare una contesa per il confine tra Pessina e Primaluna; Giovan Battista Baruffaldi – prevosto di Bellano dal 1798 al 1801 –  e nello stesso periodo un certo Don Ubaldo Baruffaldi ricordato per la sua abilità nella ricerca di miniere ma soprattutto per la sua litigiosità.

Nel 1661 il notaio Cesare Baruffaldi divenne luogotenente del Podestà della Valsassina ma è ricordato per la sua generosità un altro notaio certo Cesare di Lorenzo Baruffaldi che alla sua morte nel 1754 lasciò metà dei suoi averi ai poveri di Cortabbio e l’altra alla cappellina di San Lorenzo – fondata nel 1729  sempre grazie alla contribuzione della famiglia Baruffaldi e da una contribuzione  ’di milanesi lire 160’’  da parte del comune.

Il sacerdote Gerolamo Baruffaldi nell’ottobre del 1801, vedendosi del suo diritto, elesse a cappellano il pronipote Andrea e gli lasciò alla sua morte tutti i suoi averi fra cui la nobile casa di famiglia.

La casata a partire dal 1700 iniziò a ramificarsi – per matrimonio o altro – in tutta la Valle, a Prato San Pietro, Barcone e Crandola e Primaluna.

I Baruffaldi  sono ricordati  in Valle per aver introdotto la coltivazione del granoturco .
Francesco Baruffaldi, milanese ma con padre di Cortabbio, nel 1828 venne premiato dall’Accademia di Milano per una sua invenzione in plastica e per la sua statua isolata (come si vede da uno stralcio della Gazzetta di Milano dell’epoca).

Oggi i Baruffaldi sono presenti prevalentemente in Lombardia, in Valsassina  troviamo 24 famiglie solo a Primaluna e un’altra decina sparse per la VAlle.
 
 

Cartine dal sito www.cognomix.it  

 

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