"Chi ama la sua vita la perderà" ha detto don Mauro citando le parole del Vangelo "ma uno come Carlo, che ha saputo ricevere e dare amore, guadagnerà la vita eterna". Carlo Beri era un uomo poliedrico, lo confermano le parole del sacerdote che ha raccontato ai presenti come Beri avesse tante attività, "Carlo ha avuto tante vite, e in tutte ha messo passione e amore, dalla vita politica, a quella civile, lui si è dedicato sempre agli altri con generosità e dolcezza" ha concluso Malighetti. 

Anche in piazza, chi ascoltava le parole provenienti dalla chiesa annuiva confermando le parole dell’officiante e aggiungendo dei particolari singolari sullo stile di vita di Carlo Beri.

"Era un uomo generoso, allegro, sempre attento alle sofferenze altrui" hanno commentato in piazza "nella sua cascina in Biandino c’era sempre un tavolo e una sedia pronti per ricevere chiunque e non mancavano mai le discussioni politiche, che si concludevano sempre condividendo un "bicier" di rosso e una sincera stretta di mano".

Prima dell’ultimo saluto, don Mauro Malighetti ha voluto ricordare lo sguardo penetrante e sincero del Beri invitando tutti quelli che gli hanno voluto bene a continuare a farlo e soprattutto a continuare la sua opera e il suo lavoro con allegria ed speranza.

Presente una delegazione della scuola elementare di Introbio dove la figlia Giusi insegna, la banda Santa Cecilia di Cortabbio, molte autorità dei paesi della Valsassina e tantissima gente comune che, nel momento drammatico per la famiglia Beri, ha voluto essere presente per dare l’ultimo saluto ad un grande uomo.

Tra le ultime persone uscite dalla chiesa c’era un signore anziano, che asciugandosi le lacrime ha subito fatto un sorriso, commentando ad alta voce: "Meglio asciugarle queste e sorridere, perché sono sicuro che Carlo mi sta guardando e lui avrebbe voluto essere ricordato cosi, con lo stesso sorriso che era abituato a regalarci"