SUICIDI, COME DEVE AFFRONTARLI UN GIORNALE: LE OPINIONI DEI LETTORI DI VN



Avevamo posto la questione con un articolo dettagliato, dopo l’ennesimo caso accaduto in Valsassina (anche se la vittima veniva da un’altra provincia lombarda). L’invito fatto alla nostra comunità di commentare quel pezzo ma più in generale di fornire le proprie argomentazioni in materia è stato raccolto e sta dando frutti intensi. Di cui vi diamo conto in questa pagina.

Intanto potete continuare a scriverci all’indirizzo info@valsassinanews.com oppure postando su Facebook.


LA PAROLA AI LETTORI DI VALSASSINANEWS

Credo che ciò che deve ispirare un giornalista sia il diritto di cronaca miscelato con una forte dove di rispetto per il dolore altrui..il suicidio è il più disperato dei comportamenti umani e provoca sicuramente dolori indicibili a chi lo vive in qualità di amico o parente del poveretto..dico quindi che è giusto darne notizia ma senza dare possibilità al semplice curioso di risalire all’ identità della vittima e dei suoi cari
Riccardo

Immagino che non sia una scelta facile…..forse il sign. riccardo ha ragione…..giusta la notizia ma senza dettagli personali……
Barbara

Sì,condivido il modo di VN di trattare la morte di un suicida come avete scelto di fare. L’articolo è ricco di riferimenti scientifici, certo ignoti a chi è poco consapevole della fragilità umana e crede che un dramma simile non possa colpire ciascuno di noi. Condivido un "silenzio" su particolari che non saranno mai veri, perchè la verità di cosa muove le azioni di ciascuno di noi sta solo dentro noi e a volte noi stessi non ne siamo completamente consapevoli.
 Giusto comunicarlo, ma anche lasciare che il dolore che passa dentro chi non ha visto il dramma del proprio caro non sia rinnovato da una curiosità che non è utile a chi resta.
Abito vicino al ponte e ogni volta che vengo a sapere della scelta estrema ho un solo pensiero, sempre lo stesso, fin da quando sono bambina "nessuno ti ha visto, nessuno ha capito come stavi, nessuno ha capito che ti sentivi di non valere, nessuno ha capito che ti sentivi un fastidio, nessuno ha ascoltato dietro le parole che dicevi o i silenzi con cui parlavi".
E non condanniamo chi ha scelto un ponte, magari nell’ultima speranza di qualcuno che ci passasse e gli portasse un motivo per restare.
Chiediamoci soltanto cosa facciamo nella vita perchè nessuno si possa sentire così, di non aver motivo per arrivare al giorno dopo.
Qualunque cosa si dica dopo è troppo se non può servire ad evitare che altri si trovino nella stessa situazione.
cordialmente

Silvia

Anche secondo me è giusto trattare un triste fatto simile come un fatto di cronaca, senza dare troppi dettagli, ma è giusto parlarne, altrimenti succede che le voci comunque girano e le notizie vengono distorte. il giornalista, invece, da la notizia quando è certo di quello che scrive, e anche in questi casi è la cosa migliore da fare.
Laura

Assolutamente con VN .
Il rispetto ed il cordoglio.

Angelo

IL NOSTRO ARTICOLO DI DOMENICA

 
 

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