I lavoratori della Grattarola ce lo avevano segnalato via e-mail, ora dopo l’assemblea in azienda sono emerse tutte le difficoltà di una situazione davvero complessa: da una parte loro, i circa cento dipendenti rimasti al lavoro dopo la drastica riduzione del personale di qualche tempo fa, dall’altra i Valsecchi proprietari dopo la cessione da parte dei titolari originari, più ottimisti sul futuro. In mezzo, i sindacalisti tirati per la giacchetta e chiamati ad una complicata opera di mediazione tra i seri timori delle maestranze e le necessità "padronali".
Si è discusso e si continua a discutere in particolare delle modalità di pagamento degli stipendi. Secondo gli occupati ci sono ritardi mentre la proprietà garantisce che si sta provvedendo a versare regolarmente (con circa un mese di dilazione in tutto) le buste paga, con una suddivisione che prevede il pagamento di un acconto di 350 euro a testa il giorno 8 di ogni mese – a breve dunque la prima tranche di quanto dovuto per maggio – e poi il saldo mensile il giorno 20.
Ma c’è come detto qualche dubbio per quanto riguarda agosto – momento particolare perché da un lato chiunque vorrebbe riuscire a fare almeno un minimo di ferie, ma il mercato si contrae ulteriormente e oggi come oggi gli stipendi arrivano a quanto si capisce in funzione del fatturato. Per questo, date le perplessità manifestate dalle maestranze nella recente assemblea, si tornerà a trattare nei prossimi giorni. I lavoratori vogliono avere garanzie dei pagamenti nel delicato mese che anticipa la ripresa dell’attività a settembre, la proprietà punta a nuovi mercati (specialmente a quello tedesco) perché l’Italia – per produzioni di élite come quelle della Grattarola – sembra al momento terra bruciata.
Insomma la situazione non è affatto semplice, anche perché va ricordato che parte della forza lavoro sta usufruendo dei cosiddetti "contratti di solidarietà", con un 25% delle maestranze costretto a stare a casa l’85% del tempo (con corrispondente perdita in termini salariali). E la "solidarietà" è destinata a scadere nel prossimo mese di marzo 2013. Anche di questo si tornerà a discutere la prossima settimana in un nuovo incontro che si prevede particolarmente delicato.
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