"Solo l’unica persona che ha firmato nel mio Comune" ci scrive un valsassinese "sarebbe giusto almeno far sapere la possibiltà di firmare". In molti comuni della Valsassina (Ballabio esclusa) bastano le dita di una mano per contare le firme depositate, nel migliore dei casi raggiungono poche decine di unità, il motivo di tutto ciò va cercato nella poca informazione, nella malavoglia e nella passività: primi a lamentarsi ma ultimi ad agire.
Le firme servono per andare poi a proporre, una volta raggiunta quota 500mila, il referendum per abrogare la legge che garantisce una diaria per ogni parlamentare, indipendentemente dall’utilizzo che di tale quota venga fatto, senza l’obbligo di dimostrarne l’effettiva spesa. Se la raccolta firme ed il successivo referendum andranno in porto con esito positivo verranno tagliati i quasi 50mila euro annui che ogni parlamentare riceve a scatola chiusa per il soggiorno a Roma, anche se residente nella capitale.
E’ stato calcolato che lo stato potrebbe risparmiare circa 50 milioni di euro l’anno, non male in tempi di crisi; I tempi tecnici sono ovviamente lunghi ma, se verrà raggiunto il mezzo milione di adesioni, il referendum potrebbe diventare realtà nel prossimo 2014.
Per mettere la propria firma basta recarsi nel proprio comune di residenza entro il 26 luglio.
SOTTO: LA PROPOSTA DI REFERENDUM
Proposta di referendum popolare abrogativo – ai sensi dell’art.75 della
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Scritto da: Redazione Ballabio – 16/06/2012
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