‘PRIGIONIERO’ NEL BANCOMAT A CAUSA DEL TEMPORALE. LIBERO DOPO UN’ORA E MEZZA



Sabato 14 luglio, ore 22 circa, Alta Valsassina. Come spesso capita nelle ultime serate, piove. Forte, c’è il temporale con lampi e tuoni. Una persona sui 35 anni (dovrebbe essere di Margno), esce dalla macchina lasciando a bordo la moglie o fidanzata per andare a prelevare dallo sportello bancomat. Che nel caso specifico è di quelli ospitati in un locale al quale si accede attraverso una porta comandata elettronicamente e la cui "serratura" funziona facendoci passare la propria tessera.

L’uomo "striscia" con la sua card, entra nel bugigattolo che contiene il macchinario eroga-soldi ma al momento di uscirne… sorpresa (amarissima): la porta non si riapre – probabilmente il meccanismo tecnologico che la governa è andato in tilt a causa del temporale in corso. Prova più volte a "strisciare" con la tessera, riprova ancora poi deve arrendersi: è letteralmente prigioniero. Prigioniero di uno sportello bancomat.

A quel punto non resta che lanciare l’allarme. Estrae il telefonino dalla tasca, compone il 112 e racconta l’incredibile storia. Dal centralino gli rispondono che si attiveranno subito e in effetti i "soccorsi" arrivano poco dopo. E hanno la forma inattesa di un equipaggio dei metronotte della Sicuritalia, che di notte si muovono sul territorio e nel caso specifico "curano" quell’istituto di credito, evidentemente uno dei clienti della ditta lecchese. Viene fatto ancora qualche tentativo, si prova a riaprire il locale anche con l’impiego di tessere bancomat diverse ma niente da fare: l’uomo è sempre rinchiuso in una prigione inconsueta e pure abbastanza piccola, un vero incubo se si trattasse di una persona affetta da claustrofobia.

Intanto c’è un viavai di gente che passa e osserva la stranissima scena, certo inusuale a Casargo ma anche altrove. E’ da alcuni testimoni del fatto che oggi abbiamo appreso i particolari di una vicenda insolita e anzi, a detta dei più, mai capitata da queste parti.

Vista la situazione, le alternative sono poche. Per evitare di dover sfasciare l’entrata della stanzetta esterna all’istituto di credito si cerca qualcuno in grado di aprirla con le chiavi che permettono almeno di fare scorrere la porta del mini locale. Fortuna vuole che la responsabile dello sportello abbia il cellulare acceso; viene avvertita e si mette in strada, da Ballabio. Intorno alle 23:30 finalmente l’ingresso del bancomat viene spalancato e l’uomo torna "libero", dopo circa un’ora e mezza di imprevedibile quanto singolare prigionia.

I tanti curiosi sul posto possono soddisfare la loro voglia di saperne di più, la coppia si abbraccia e la storia si chiude con un pensiero alla tecnologia moderna e a quanto ormai ne siamo in qualche modo dipendenti. A volte, perfino prigionieri…

SOTTO: IN UN CASO SIMILE, IL PROTAGONISTA SE L’ERA "CAVATA" COSI’…

Proprio quest’anno è uscito un film con "prigionieri di un bancomat" al centro della storia: ATM – Trappola mortale di David Brooks. Ma si tratta di un horror, niente a che vedere per fortuna con quanto avvenuto ieri sera a Casargo…


[Le immagini contenute in questa pagina sono puramente indicative e non devono essere intese come fedele rappresentazione dei luoghi citati nell’articolo]
 

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