Ha subito mosso le acque, come il classico sasso nello stagno, l’affermazione dell’ex premier che in una intervista rilasciata al quotidiano tedesco "Bild" aveva parlato di un possibile ritorno della vecchia sigla a lui tanto cara, quella di Forza Italia, dopo le batoste elettorali successive alle dimissioni da presidente del consiglio dello stesso Berlusconi. Il quale oggi ha provveduto a precisare, dopo molti dissensi degli ex AN ma anche tra i forzisti della prima ora: “Nell’intervista apparsa sul giornale Bild, l’idea del cambio di nome dal Popolo delle Libertà a Forza Italia è stata equivocata trattandosi, com’è logico ed evidente non giàdi una decisione assunta, ma solo di un’idea, di una proposta, da discutere e da verificare nelle sedi proprie”.

Al di là delle smentite vere o presunte, che ne pensano quelli del centrodestra di qui? Lo abbiamo chiesto a loro, ai "reduci" e a chi c’è ancora, ai delusi e a quelli che restano incrollabili nelle loro convinzioni. Alcune risposte arriveranno più avanti ma intanto ecco una galleria di opinioni – come si vede abbastanza diverse ma non propriamente all’insegna dell’entusiasmo:

UMBERTO LOCATELLI
"Come si sa, in politica mi sono un po’ ‘raffreddato’, per tanti motivi. Però quando torna fuori il nome di Forza Italia non posso che avere bei ricordi.
Nulla togliendo agli amici di AN che quando sono entrati nel Pdl ci hanno portato forze importanti, ma Forza Italia appartiene ad un momento di fondazione iniziale: eravamo tutti gasati, seguendo il Berlusconi dei primi tempi pensavamo davvero di poter cambiare l’Italia…
Non ce l’abbiamo fatta, ma questo è un nome da portare avanti e di cui essere fieri. Ricordo l’amico Ivan Mauri che anche dopo la nascita del Pdl metteva orgogliosamente sulla giacca lo stemma di F.I. a tutte le riunioni. Certo non si risolveranno i problemi cambiando nome al partito ma ripeto, anche il ricordo ha il suo valore".

DAVIDE COMBI
"Sono convinto che più che il nome quello che conta e va affrontato sia la sostanza delle cose. Bisogna guardare alle cose concrete, lavorare sui fatti perché la gente si è stufata di parole e se sbagli ti bastona.
Il nome è relativo, l’importante è dare risposte ai bisogni delle persone.
Quella del ritorno alla sigla di Forza Italia è un’idea di Berlusconi, magari avrà fatto i suoi sondaggi, niente da dire. Mi auguro che continui a capirne più di noi, in passato i suoi progetti gli han dato ragione…".

BRUNO COLOMBO
"Questi sono altro che alla frutta… Posto che non me ne potrebbe fregare di meno, io a suo tempo non ho aderito al Pdl quando sono entrati i fascisti. E comunque non è bello ma mi tocca dire che avevo ragione io a dire che sarebbe finita male, proprio come è finita.
E adesso, col ritorno al nome di Forza Italia sembra quasi che cerchino di riesumare un morto: non serve a niente… Era già prima un partito di zombie, adesso lo è ancora di più.
A suo tempo, quando in tanti aderimmo a F.I. lo facemmo perché pensavamo (creduloni che eravamo…) di poter fare una vera rivoluzione in questo paese. Invece è finita a cani porci ed escort.
Esprimo solidarietà personale alla signora Minetti che deve pagare per prima, ma allora mi chiedo perché le varie Carfagna, Gelmini, Brambilla e Prestigiacomo non debbano essere cacciate anche loro?"

SERGIO PIAZZA
"Con molta simpatia, ma io non faccio più parte della politica e preferisco dunque non parlarne. In questo momento sono la persona più estranea alla politica del mondo, ma sono pure un po’ deluso e quindi non ne parlo, anche per evitare di dire cose spiacevoli. Comunque, i motivi della mia delusione in campo politico diciamo che sono più vicini a qui che a Roma…".

ALBERTO DENTI
"Da iscritto al Pdl non condivido il ritorno a Forza Italia e giudico questa scelta un ‘atto di debolezza‘ e non di forza. Avrei accettato questa proposta se accanto all’iniziativa del cambiamento di nome ci fosse stata anche la volontà di cambiare in senso democratico e partecipativo il partito, ma così non è non sarà nonostante tutte le promesse fatte in questi anni.
Sbagliatissima anche la proposta di Berlusconi di candidarsi a premier, mi chiedo con quale lente osservi la realtà! Ha avuto delle opportunità enormi e le ha regolarmente sciupate. Non ha capito che la gente crede ai cambiamenti esteriori solo quando sente che sono accompagnati anche da sostanza ma in questo caso non è così. Se dovesse pertanto insistere sulla sua decisione la gente (nonostante i suoi  sondaggi) ho impressione che lo pagherebbe con la giusta moneta.
Per quanto mi riguarda se questo falso processo di cambiamento dovesse concretizzarsi sarà l’occasione per mettere la parola fine alla mia esperienza politica in Forza Italia prima e nel Pdl poi.
Sbagliare è umano, ma perseverare sarebbe diabolico".
 
 

 

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