In gambissima, nemmeno affaticata dopo un pomeriggio di grande festa, Maria Rossi in Invernizzi ci riceve nella casa di famiglia dove oggi c’è stato un andirivieni di persone che l’hanno omaggiata per questo bel traguardo. La signora Maria è nata a Barzio il 23 luglio del lontano 1912. Sposata a Ballabio con Massimiliano Invernizzi, ha vissuto qui un quarto di secolo. "Mio marito era dipendente della Locatelli, l’azienda che produceva formaggi – racconta – poi purtroppo ha perso il lavoro e allora ci siamo trasferiti e abbiamo aperto un bar a Lecco. Lì ho lavorato per anni, erano altri tempi, c’era meno gente che frequentava i locali pubblici, era dura…".

Maria ha avuto due figli: un maschio poi scomparso e una femmina, Luigia. Quest’ultima oggi ha accompagnato la madre nei lunghi festeggiamenti, con la presenza di tante persone, soprattutto donne di Ballabio. "Questa è la casa di famiglia – prosegue la nuova centenaria – noi abitiamo a Lecco ma d’estate passiamo lunghi periodi qui, si sta bene, l’abbiamo sistemata tempo fa".

Ma cosa ricorda Maria della sua permanenza a Ballabio? In realtà la sua mente lucidissima non conserva memorie straordinarie della Ballabio dello scorso secolo: "Ai tempi il paese era molto diverso, più piccolo, non c’era molto da fare. Ricordo tante giornate passate in casa, anche la domenica. Adesso è tutto diverso, è bello che ci sia un parco in una zona centrale. Ci andiamo spesso a fare una passeggiata con mia figlia".

E Barzio, il suo paese natale? "Beh, è sempre stato un posto più animato ma anche lì quando ero giovane c’era molto da lavorare…".

Maria Rossi ha un sorriso per tutti: elegante, cortese, sta sempre in piedi e offre fette di torta e bevande a chi entra in casa per farle gli auguri. Il dolce lo ha fatto un ristoratore che ha l’attività accanto all’abitazione degli Invernizzi.

Salutiamo questa testimone di dieci decenni di storia con la sensazione che ad emozionarsi siano più gli altri, tutti, di lei – serena e misurata. E con una considerazione scontata ma autentica, auguriamo a noi e a chiunque di raggiungere così, con quella bella espressione e una postura dritta come pochi, il traguardo anagrafico a tre cifre.

 

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