POLO SCOLASTICO DELL’ALTA VALLE: PARLA IL SINDACO DI CASARGO



La decisione di riorganizzare il servizio scolastico locale è stata una scelta dettata dallo scenario attuale; la preoccupante situazione economica generale del Paese ha condotto ad inevitabili, seppur dolorose, scelte di razionalizzare le risorse a disposizione, da qui la richiesta di accorpare i servizi preesistenti sul territorio. Nel contempo, senza rinunciare a manifestare il proprio pensiero, Pina Scarpa esprime soddisfazione per il risultato raggiunto nel garantire a genitori e studenti una scuola elementare sul territorio, scongiurando così il rischio concreto della chiusura di entrambe le scuole primarie con trasferimento di tutti gli studenti a Premana. 

La valutazione del Provveditore Petralia di individuare nella scuola elementare di Casargo la sede del polo scolastico unico è legata alla presenza, all’interno dell’edificio scolastico, di locali adatti per il servizio mensa e palestra, oltre che a quella di un ascensore e di impianti a norma dal punto di vista della sicurezza, e ancora alla disponibilità dei mezzi e del personale necessario per organizzare il servizio di trasporto degli studenti.

Per quanto riguarda il polverone che fin dalla principio accompagna questo argomento, secondo il sindaco di Casargo, le polemiche che si sono succedute nel corso dei mesi, in realtà hanno ignorato il vero rischio che il territorio stava correndo: la chiusura di entrambi i plessi con seguente enorme danno per l’utenza e per l’intera Alta Valsassina. Inoltre, le controversie e le proteste sulla chiusura della scuola elementare di Margno, in realtà, hanno obiettivi diversi e che vanno al di là dell’istruzione dei giovani del territorio.

Infine, soprattutto alla luce di un pressante clima di revisione dei costi con continui tagli alle risorse a disposizione, Pina Scarpa mette in guardia sul rischio cui va incontro anche l’istituto comprensivo di Premana che, non raggiungendo per poche decine di alunni il limite minimo di 400 iscritti previsto dalla Legge, è a rischio chiusura.

 
Ecco il testo integrale dell’intervento del sindaco di Casargo sulla questione della scuola:
“Prima di procedere all’esame in dettaglio dello schema di convenzione proposto, ritengo
opportuno, sia pure sinteticamente, precisare il percorso che è stato compiuto negli ultimi mesi per
arrivare a questo accordo.
Reputo particolarmente importante fornire alcuni chiarimenti alla luce delle polemiche
sconsiderate, che non fanno onore alla Valle e che sono ancora in atto e per le notizie, spesso
poco precise, che sono state diffuse, anche dagli organi di stampa.
La riorganizzazione del servizio scolastico e la necessità di provvedere ad un nuovo
dimensionamento delle Scuole Primarie di Casargo e di Margno rientra in uno scenario più ampio
connesso con la preoccupante situazione economica della Pubblica Amministrazione italiana e, in
generale, dell’economia complessiva, che impone pesanti e, a volte, dolorosi e drammatici tagli
anche nell’organizzazione di pubblici servizi fondamentali come quelli dell’istruzione pubblica.
In questo scenario le due microscuole Primarie di Casargo e di Margno sono state, da subito, per il
numero limitato di iscritti, individuate dall’Ufficio Scolastico Territoriale di Lecco tra quelle da
accorpare.
Con nota del 29 settembre 2011 il dirigente dell’Ufficio provinciale Dott. Giuseppe Petralia ha
comunicato ai Sindaci di Casargo e di Margno la proposta di individuare uno dei due Comuni come
sede del plesso di Scuola dell’Infanzia e l’altro come sede del plesso di Scuola Primaria, lasciando,
tuttavia, alle Amministrazioni comunali la libertà di proporre soluzioni alternative e fornendo piena
disponibilità a partecipare a incontri e confronti, anche con la popolazione.
La posizione dell’Ufficio Scolastico Territoriale è sempre stata, in modo molto chiaro, quella della
promozione di scelte condivise fra i Comuni con l’indicazione ulteriore, peraltro, che in assenza di
tale accordo, il rischio concreto era quello della chiusura di entrambe le Scuole Primarie di
Casargo e di Margno e del trasferimento di tutti gli alunni a Premana.
A partire dallo scorso mese di ottobre la cronaca si è più volte occupata della questione riportando
commenti e considerazioni rilasciate da diverse persone contrarie all’accorpamento, con annunci
di proteste e contestazioni.
Queste opinioni hanno sempre ignorato il vero rischio che il territorio stava correndo in quanto la
ventilata chiusura di entrambi i plessi avrebbe veramente rappresentato un danno enorme per
l’utenza e per l’intera Alta Valsassina.
Nelle valutazioni effettuate, l’Amministrazione comunale di Casargo ha sempre tenuto un
comportamento corretto e costruttivo, forte anche della disponibilità di una sede scolastica
strutturalmente valida e moderna, risultato degli investimenti degli scorsi anni che hanno permesso
di riqualificare l’intero fabbricato, realizzando nuovi spazi per mensa e palestra, installando
l’ascensore e mettendo a norma tutti gli impianti dal punto di vista della sicurezza.
Oltre alla sede scolastica l’Amministrazione comunale di Casargo ha sempre fatto presente anche
la disponibilità di automezzi e personale dipendente adeguati per la gestione del servizio di
trasporto per tutti i Comuni.
Nell’ambito, oltretutto, del processo di costituzione delle gestioni associate di tutti i servizi, previsto
come obbligo dalla normativa vigente per tutti i piccoli Comuni come i nostri, e che fa presumere
grandi cambiamenti organizzativi per i prossimi mesi, ritengo che le polemiche intorno alla
questione Scuole sia stata decisamente esagerata e ingiustificata.
La posizione del Comune di Casargo nel dibattito è sempre stata limpida e chiara, confortata dagli
aspetti tecnici e organizzativi che ho sopra ricordato.
L’orientamento dell’Ufficio Scolastico Territoriale di fronte a questi elementi è ben indicato nella
nota del 30 marzo 2012.
Devo riconoscere, peraltro, che i genitori degli alunni, a differenza di alcuni Amministratori e di chi
ha cercato visibilità in modo anche folkloristico, sono stati molto più saggi.
Dopo aver ascoltato anche le parole del Dott. Petralia, i genitori, infatti, hanno riconosciuto come la
costituzione di un unico Polo scolastico a Casargo garantisce un servizio scolastico comodo e di
qualità per i figli e hanno, autonomamente e spontaneamente, iscritto i loro ragazzi alla Scuola
primaria di Casargo.
Personalmente, plaudo al grande senso di responsabilità dimostrato dai genitori e li ringrazio per
aver contribuito a difendere il servizio scolastico sul territorio; ritengo che la scelta fatta con le
iscrizioni a Casargo rappresenti un vero e proprio atto di coraggio tenuto conto delle esagerate e
inutili pressioni alle quali sono stati sottoposti.
Sono anche consapevole che la scelta alla quale si è giunti non chiude la questione tagli.
Adesso è necessario vigilare perché a rischio chiusura è l’Istituto Comprensivo di Premana che
non raggiunge, per poche decine di alunni, il limite minimo di 400 iscritti previsto dalla Legge.
La previsione di un limite di tale tipo, valido per tutto il territorio nazionale, rappresenta una vera e
propria assurdità perché non tiene conto di realtà come la nostra assolutamente peculiari per
collegamenti, morfologia e organizzazione.
Ritengo che sia assolutamente necessario ottenere una deroga all’applicazione di tale limite
numerico perché non è pensabile che, al di là dei numeri, venga privata l’Alta Valsassina di un
Preside e di una struttura amministrativa.
In questo senso, senza inutili polemiche, i Comuni e la popolazione di riferimento devono
compattarsi a fianco del Sindaco di Premana, primo referente in questa situazione.
Per quanto concerne la Scuola Primaria di Margno, a differenza di qualche presa di posizione che
è stata fatta negli ultimi giorni, faccio presente che la stessa è stata cancellata dall’Anagrafe
scolastica e che, ora, è ufficialmente chiusa; le risorse di personale sono state assegnate alla
Scuola di Casargo nella quale, a partire da settembre, saranno attive 5 classi.
Sulla questione del nome e del logo della Scuola di Casargo, dopo aver parlato nei mesi scorsi di
un generico Polo scolastico dell’Alta Valsassina, comunico che saranno gli stessi alunni della
Scuola a proporre il nuovo nome e il nuovo logo con la realizzazione di un progetto specifico in
questo senso nel prossimo anno scolastico.
Alla luce di tutto quello che ho esposto, ho l’impressione che tutti quanto stanno continuando ad
alimentare inutili e misere proteste abbiano ben altri obiettivi, che nulla hanno a che fare con
l’istruzione dei nostri ragazzi.
Sono convinta che strumentalizzare, come si sta facendo, la vicenda della Scuola per ragioni di
carattere personale o politico sia scandaloso.
La Scuola è, e lo sarà per sempre, il luogo dove si costruisce il futuro della nostra comunità e il
luogo della speranza per il singolo e per l’intera collettività; dimenticarsi di questo è un errore
drammatico e incosciente.”.

 

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