SECONDA PUNTATA DELLA GUIDA AI RETTILI IN VALSASSINA: ECCO I SERPENTI



Stavolta i protagonisti della nostra rubrica speciale si chiamano Biacco, Saettone, Natrice dal Collare e così via. Si parlerà infatti dei serpenti e di altre specie. Grazie alle interessanti notizie scientifiche e alle fotografie fornite dall’esperto di VN, scopriamo allora che iI serpenti, in Valsassina sono molto diffusi.

Tra le specie presenti in Valle, troviamo:

BIACCO (Hierophis Viridiflavus)

Serpente di grandi dimensioni, può arrivare anche a 150cm, agile, snello, molto veloce. Colore scuro, in alcuni individui melanici totalmente nero (ssp carbonarius). E’ il serpente più comune in Italia e in Lombardia. Ha una grande capacità di adattarsi, anche in condizioni antropizzate. 

BIACCO (Hierophis Viridiflavus)

Specie termofila e molto vivace, fugge rapidamente se avvicinato dall’uomo, e se catturato si difende mordendo ripetutamente con furore, ma senza conseguenze non essendo una specie velenosa.

Si nutre di altri rettili come lucertole ramarri e piccoli serpenti ma anche piccoli mammiferi e uccelli.E’ oviparo e l’accoppiamento è preceduto da combattimenti rituali tra maschi che si attorcigliano cercando di sottomettere il rivale. 

SAETTONE (Zamenis Longissimus)

Serpente molto lungo di colore bruno verdastro, chiamato anche colubro di Esculapio perché ritenuto il serpente caro al dio greco della medicina Esculapio. Probabilmente importato dai romani che lo veneravano e lo portavano in battaglia.

Diffuso in Valsassina e curiosamente a Dervio pochi anni fa è stato rinvenuto un esemplare completamente albino, cioè bianco, una vera rarità mondiale.

SAETTONE (Zamenis Longissimus)

Legato agli ambienti boschivi è un grande arrampicatore che tende a salire sugli alberi in cerca di prede o semplicemente per esporsi al sole. Serpente agile e innocuo che si nutre di piccoli mammiferi e uccelli.

NATRICE DAL COLLARE (Natrix Natrix)

Biscia di medie dimensione particolarmente legata agli ambienti acquatici, colorazione grigia con caratteristico collare bianco dietro la testa, collare che tende a ridursi con l’età.Legato agli ambienti umidi con acqua stagnante è un serpente comunque molto adattabile. Si nutre prevalentemente di anfibi, soprattutto rane e girini. 

NATRICE DAL COLLARE (Natrix Natrix)

Specie ovipara totalmente inoffensiva. Se viene catturata si finge morta, comportamento detto tanatosi. L’uccisione da parte dell’uomo a causa della vaga somiglianza con la vipera e la progressiva riduzione delle zone umide sono la principale minaccia di conservazione per questa specie tuttavia comune in Valsassina.

 

COLUBRO LISCIO (Coronella Austriaca)

Serpente di piccole dimensioni (fino a 75cm),ovoviviparo, molto timido ed elusivo, dorso di colore bruno rossiccio con macchie scure ai lati del capo. Raggiunge quote notevoli potendosi spingere fino ad oltre 2000m. E’ attivo soprattutto al crepuscolo e talvolta anche durante la notte. E’ una specie innocua e poco mordace ma che spesso viene erroneamente scambiata per una vipera e conseguentemente uccisa.

VIPERA ASPIDE O COMUNE (Vipera Aspis)

  
COLUBRO LISCIO (Coronella Austriaca)

Viperide di medie dimensioni che può arrivare ai 75 cm di lunghezza. Corpo tozzo e robusto a differenza dei serpenti finora descritti che sono lunghi e snelli. La colorazione è estremamente variabile, dal marrone al grigio al rossiccio con disegno nero sul dorso a barre fitte alternate (pattern).

Apice del muso leggermente sollevato, testa triangolare con pupilla verticale come tutte le vipere. Coda corta che si distingue nettamente dal corpo. 

Femmine più grandi dei maschi e con coda più corta. In Valsassina è presente, ed è presente la sottospecie francisceredi, dedicata allo studioso Francesco Redi. Specie termofila che predilige ecotoni, cioè ambienti misti con boscaglia rocce e spazi assolati.

Si nutre principalmente di micro mammiferi quali topi e arvicole, e di sauri quali lucertole. Le prede vengono catturate con l’agguato e uccise col veleno prima di essere ingollate.

Non è un serpente aggressivo ma se molestato e calpestato può difendersi cercando di mordere e in tal caso può essere pericolosa a causa del veleno, iniettato grazie alle zanne canicolare.

VIPERA ASPIDE O COMUNE (Vipera Aspis)

E’ una specie ovovivipara che si accoppia in aprile-maggio e partorisce dopo tre mesi di gestazione da uno a venti piccoli avvolti in una sottile membrana che viene rotta subito dopo il parto: da quel momento i neonati sono del tutto indipendenti

.E’ presente nel fondovalle valsassinese fino alle alte quote anche se oltre i 1500m è più rara e lascia spazio all’altra specie di vipera presente in valsassina: la Berus.

MARASSO (Vipera Berus)

Viperide di colorazione bruno o grigio con dorso ornato da colorazione scura a zig zag. La testa è distinta dal corpo ma non in modo netto come nella Aspis. L’apice del muso ha un profilo arrotondato senza apice. 

E’ la vipera con la più grande distribuzione mondiale  e sino alla fine dell’ 800 era presente anche in Pianura Padana dove si è estinta a causa di cambiamenti climatici.

 E’ un serpente che tollera bene anche i climi freddi tanto da essere presente anche in alta montagna, fino ad oltre 2500m (personalmente ne ho trovato un individuo nel livignese a 2700m) e ritrovabile addirittura sui versanti nord.

Predilige gli ambienti di pascolo alpino, i margini delle foreste, con vegetazione arbustiva rada e rocce abbondanti. In valsassina è presente sopra i 1500m, sui monti che vanno dal legnone fino al Pizzo dei Tre Signori, ma non sulle Grigne. 

MARASSO (Vipera Berus)

Caccia all’agguato, dopo il morso e l’iniezione del veleno la preda viene lasciata e quindi successivamente ingollata. Si nutre di piccoli mammiferi soprattutto arvicole. E’ attiva da aprile (non di rado in alta montagna c’è ancora la neve, il mio primo incontro con una berus avvenne a Biandino proprio sulla neve e lo stupore conseguito per l’estrema adattabilità di questa specie mi fece apprezzare e studiare a fondo l’etologia di questa specie) fino ad ottobre. Come la aspis non è un serpente aggressivo ma morde solo in caso di difesa. 

Curiosità: il dialetto premanese prevede due termini distinti per la Aspis e la Berus: semplicemente Vipera la prima, Vermon la seconda. La vipera (aspis, berus) si distingue dalla biscia (biacco, saettone, natrice etc) perché sono tozze, generalmente più lente, una coda che si restringe bruscamente e non in maniera progressiva.Se sorpresa tende a "gonfiarsi" e ad emettere un soffio contro l’aggressore. Specie ovovivipara come la aspis, la femmina si riproduce ogni due quattro anni poiché la breve stagione di attività (in alta montagna la stagione calda è breve) non consente di reintegrare in breve tempo la massa persa col parto.

 

Informazioni e foto appartengono al nostro collaboratore il naturalista Lorenzo Greco

 

———————————————————————————————–

VALSASSINANEWS A BELLUNO PER LE PREFINALI DEL PREMIO QUOTIDIANI ON LINE

SOSTIENI VALSASSINANEWS,

BALLABIO NEWS

E VALSASSINASPORT

AIUTACI A MANTENERE 


I NOSTRI GIORNALI 

INDIPENDENTI E ATTIVI

 

I "SONDAGGI" DI VALSASSINANEWS

CHE SI FA A FERRAGOSTO?

Vedi risultati

Loading ... Loading ...

LE NEWS DI VN GIORNO PER GIORNO

METEO VALSASSINA




VN SU FACEBOOK