Una guerra tra poveri, a leggere l’accorata richiesta del presidente di Idrolario Franco Almerico, firmatario della missiva inviata in questi giorni a tutti i paesi del lecchese. I dati di fatto sono questi, secondo Idrolario: la società avanza un bel credito IVA dall’erario, tanti consumatori risultano morosi e infine c’è da onorare un debito maturato nei confronti di Lario Reti Holding. Sommando il tutto, si ottiene una "temporanea difficoltà finanziaria" (già segnalata qualche tempo fa in assemblea dei soci) che oggi porta alla richiesta di blocco delle fatture.

Cosa significa? Col passaggio dal vecchio regime, ovvero dalla gestione diretta degli acquedotti da parte dei Comuni, al nuovo sistema "unico", un apparente beneficio per i cittadini era rappresentato dal fatto che proprio il nuovo gestore unico si sarebbe dovuto far carico dei mutui pregressi, togliendone il peso alle singole amministrazioni comunali (ma prendendosi anche gli incassi delle bollette dell’acqua). Adesso salta fuori che le rate ancora da pagare Idrolario non è in grado di rimborsarle ai Comuni; si parla di una "sospensione in via transitoria", in attesa che la situazione migliori.

Vista dalla parte dei cittadini-consumatori, la vicenda al netto dei tecnicismi è davvero beffarda: prima avevi gli uffici comunali che si occupavano di tutto; certo il tuo paese se la doveva vedere con i costi delle strutture, ma avevi la sensazione di sapere con chi rapportarti se per dire mancava l’acqua o avevi bisogno di chiarimenti eccetera eccetera. Adesso, con il passaggio al famoso Servizio Idrico Integrato, la gestione passa a soggetti "distanti", accadono intoppi vari (vedi la tragicommedia di Narro: tre black out in meno di un mese) non sempre risolti al meglio e naturalmente le tariffe si innalzano. Vabbè, almeno i mutui te li paga Idrolario… Macchè: a parte che quest’ultima società comunque è pubblica – e alla fine a finanziare il tutto siamo sempre noi – ora salta fuori che i soldi non ci sono e le famose rate non possono essere rimborsate. Vedremo fino a quando.
 

LA LETTERA INVIATA DA IDROLARIO AI COMUNI DEL LECCHESE: