Punto primo, molto rilevante per le famiglie: il prezzo dell’acqua potabile rimane invariato fino a fine anno. Secondo: siamo in attesa di saperne di più "a livello centrale" (cioè da Roma) quando l’Authority che si occupa di acqua e gas stabilirà come comportarsi e successivamente, nei vari terriori compreso il nostro, si valuterà il da farsi. Ma probabilmente i costi rimarranno fissi per un po’. E infine, c’è la partita Idrolario, certo non ancora conclusa. La gestione del sistema idrico provinciale verrà quasi certamente prorogata per un anno, dopodiché si dovrà decidere cosa fare della stessa Idrolario, di Lario reti Holding e così via.

Il presidente dell’assemblea dei sindaci Strina ha convocato la riunione plenaria per il prossimo 13 settembre. E’ un passaggio obbligato prima che la delibera relativa alla gestione passi prima per l’azienda e quindi a livello di consiglio provinciale. Ma è quasi certo che la proroga avverrà – anche perché i tempi di affidamento del sistema a un gestore (entro il 31 ottobre) sono ristretti e soluzioni alternative appaiono poco praticabili.

Tornando alle tariffe, registriamo un commento dell’assessore all’Ambiente della Provincia di Lecco, Carlo Signorelli: "Il sistema di calcolo andrà rivisto sulla base delle indicazioni dell’Authority, ma per assurdo potrebbe anche prevedere variazioni al ribasso. Il problema è l’intepretazione a proposito dell’input degli investimenti all’interno della tariffa. In pratica, posto che nel prezzo finale vengono valutate appunto anche le opere, se si ragiona su quelle già realizzate allora la tariffa rimane bassa, perché siamo partiti da poco; ma nel lecchese sono previsti investimenti importanti, dell’ordine di una decina di milioni di euro all’anno e allora in funzione di quel che verrà deciso a livello centrale il prezzo dell’acqua risentirà comunque – o prima o dopo – dell’incidenza di questi lavori".

Insomma, un giorno o l’altro pagheremo più cara la nostra acqua. Che per ora rimane al prezzo di oggi.
 

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