Sono quindi molto difficili le prospettive per il mercato del lavoro secondo quanto dichiarato dall’assessore Fabio Dadati. "La richiesta di posti di lavoro è superiore di quattro volte all’offerta". Dall’inizio della grave crisi cominciata nel 2008, il sistema lavoro in provincia di Lecco ha perso circa 4.500 posti, ma quel che è peggio è che "non esistono neanche previsioni di miglioramento".
Dadati ha confermato che iI più a rischio sono i giovani, con sempre maggiori difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro". Segnali preoccupanti anche dall’occupazione femminile, nella quale la crisi pareva incidere di meno ma che a sua volta arranca. Male anche la produzione (che nel secondo trimestre 2012 ha segnato un -4%; gli ordini nello stesso periodo sono scesi del 3,2% e il fatturato del 4,6%. Altri numeri "brutti": la nostra provincia risulta ultima in Lombardia nel 2012 per la propensione delle aziende all’assunzione: appena l’11,2% indica un fabbisogno di personale contro il 13,1% regionale. Assunzioni previste nell’arco dell’anno 2.060 contro le oltre 3.800 del 2011 e le 3.210 dell’anno precedente.
Paradossalmente però, si segnala nel contempo che esistono tuttora lavori – per quanto specialistici – che il mercato non riesce a coprire. Unioncamere in una recente indagine ha stimato questa richiesta in circa 450 posti. Si parla di ingegneri, periti e tecnici. "Per questo mptivo – ha concluso Dadati – dobbiamo facilitare la transizione scuola-mondo del lavoro e potenziare orientamento e ri-orientamento".
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