Il D.M. dello scorso 2 agosto ha prorogato al 31 ottobre i termini per l’approvazione del bilancio di previsione da parte dei Comuni. Originariamente, come previsto dalla L. 214/11, i Comuni entro il 30 giugno avevano la possibilità di modificare in aumento o in diminuzione le aliquote, entro limiti determinati. La proroga approvata a inizio agosto invece ha implicitamente fatto slittare anche il termine per l’approvazione delle aliquote definitive a fine ottobre.
In estrema sintesi le percentuali determinate per legge per gli immobili sono: abitazione principale: 0,4%; immobili strumentali all’attività agricola: 0,2%; altri immobili: 0,76%.Tra i comuni della Valle la buona notizia è che molte amministrazioni comunali si sono allineate alle aliquote base previste dalla normativa statale, limitando l’impatto sulle tasche dei cittadini. Possono quindi tirare un sospiro di sollievo i cittadini di Casargo, Margno, Moggio, Pagnona, Premana, Primaluna, Parlasco. A Crandola, inoltre, l’aliquota per fabbricati rurali ad uso strumentale è stata ridotta allo 0,10 %.
Altri comuni, invece, hanno deliberato un ritocco (verso l’alto) per le aliquote. La circostanza è peraltro in linea con il trend nazionale in cui, secondo i dati raccolti dal quotidiano “Sole24ore”, in 80 capoluoghi di provincia 8 comuni su 10 hanno deliberato un aumento dell’imposta.
Dalle nostre parti è questo il caso di Barzio (0,82% aliquota base e 0,45% per la prima casa) e Taceno (0,79 % aliquota base e 0,5% per l’abitazione principale). Cassina e Cremeno hanno invece varato un aumento alla sola aliquota degli immobili diversi dalla prima casa, rispettivamente nella misura dello 0,80 e dello 0,85 %.
Il Comune di Cortenova ha differito la decisione al 30 settembre mentre le amministrazioni di Introbio e Pasturo devono ancora deliberare le aliquote definitive, almeno sulla base dei dati del dipartimento delle politiche fiscali.
I dati sulle delibere comunali relative all’IMU sono consultabili comodamente da casa con un click su www.finanze.it/dipartimentopolitichefiscali/fiscalitalocale/imu2012/sceltaregione.htm (oltre che sull’albo pretorio dell’Ente)
Infine dalle bozze di istruzione ai modelli dichiarativi viene chiarito un punto oscuro: i terreni agricoli situati in zona di comuni montani o collinari sono esenti, anche se non coltivati e se non posseduti da agricoltori.
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