La conferma dunque è arrivata, ma i familiari già conoscevano l’atroce verità: la salma recuperata ai piedi della Gran Becca, da dove il 46enne di Paderno Dugnano trapiantato in Valsassina è caduto per centinaia di metri lo scorso 11 settembre appartiene proprio ad Andrea Zaccagni. La prova del DNA effettuata in Svizzera ha chiuso definitivamente il caso, dando la certezza dell’identità dello sfortunato, perito mentre scalava il Cervino.
Domani mercoledì dovrebbe avvenire la cremazione, sempre in territorio elvetico; successivamente i parenti di Zaccagni ne riporteranno le ceneri in Italia e finalmente potranno avvenire i funerali dell’ex segretario, atleta e webmaster della Polisportiva Pagnona.
Andrea Zaccagni era un bravo skyrunner e un appassionato di montagna. L’estremo saluto avverrà dunque ai piedi dell’amato Grignone, venerdì 21 settembre alle 15 a Pasturo – paese nel quale lo sportivo risiedeva da circa un anno, dopo una lunga permanenza in quel di Ballabio.
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Andrea Zaccagni era nato nel 1966 e aveva abitato per anni a Ballabio, trasferendosi più recentemente a Pasturo. Correva con la Polisportiva Pagnona (della quale era segretario) come skyrunner. Nel suo curriculum di scalatore una ventina di 4000 metri. Due giorni fa è precipitato per 400 metri mentre provava l’ascensione in solitaria della “Gran Becca” sul versante svizzero del Cervino.
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