SI DECIDERA’ IN AMBULANZA L’OSPEDALE DI DESTINAZIONE DEI PAZIENTI IN EMERGENZA



Il ‘la’ lo danno il taglio delle spese e i vincoli di bilancio, ma i risultati alla fine potrebbero rivelarsi positivi. In alcuni casi sarà in ambulanza che verrà deciso l’ospedale di destinazione di una persona raccolta dal 118, saltando la valutazione in pronto soccorso. Il principio del trasporto all’ospedale più vicino verrà soppiantato dall’individuazione del centro maggiormente attrezzato rispetto alla specifica patologia in corso in quel determinato paziente. E’ questa la direzione che sembra voler prendere la Regione Lombardia, per il futuro. A fare da apripista negli ultimi anni è stata proprio Lecco, spesso il bypass è stato attuato nel caso d’infarto e di ictus, soprattutto nel secondo caso il metodo ha posizionato la nostra provincia in vetta a quelle con maggior successo nel salvataggio delle vite.

Che sia un passo potenzialmente positivo lo dicono le classifiche dei centri di eccellenza, in testa alle quali svettano gli ospedali e i reparti che trattano tanti pazienti, perché l’esperienza diagnostica e di cura si arrichisce anche di casi particolari e in questo modo si consolida. L’obiettivo sarà quindi far affluire sempre più ammalati in alcune destinazioni specializzate. Alla fine dovrebbe esserci il risparmio per la Sanità, ma anche maggiore probabilità per il paziente di finire in ‘buone mani’.

E se questo è il vento che tira, Guido Francesco Villa che arrivò a Lecco per mettere insieme il 118 provinciale una dozzina di anni fa, riprende la strada di Milano (da dove era arrivato) per individuare soluzioni e procedure da attuare con la nuova visione, che esclude il Pronto Soccorso, anticipandolo nella determinazione dei ricoveri dei pazienti.

Il posto di Villa a Lecco, da lunedì prossimo, resterà vacante fino a quando non verrà nominato un nuovo responsabile. Nel frattempo, al 118 lecchese ha preso servizio la dottoressa Azzurra Gandolfi, specializzata in Anestesia e Rianimazione. Proviene dall’ospedale san Raffaele di Milano. Il medico sostituisce il dottor Giorgio Falbo, anche lui milanese, che giunse nel nostro capoluogo da Como per avviare la centrale operativa quando fu istituita in occassione della nascita della Provincia.  Per Falbo è quindi un ‘ritorno alla base’ da cui era partito, portando con sé  l’esperienza e la conoscenza del nostro territorio, utile ai nuovi operatori comaschi che devono gestire l’emergenza lecchese.

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