Come ogni quindici giorni, riecco Ciceruacchio. Questa volta appare leggermente meno caustico del solito – forse soddisfatto per la "svolta" della giunta comunale di Introbio, che ha finalmente deciso di fare ricorso contro il paventato sfruttamento idroelettrico delle acque del Troggia da parte di una società privata. Ma c’è un’altra amministrazione che interessa al nostro "Cice": quella di Lecco. Leggere quel che ne scrive per capire cosa pensa il valsassinese degli affari lecchesi della vecchia DC & C…

* La vicenda della derivazione alla Bocca di Biandino, concessa dalla regione-provincia alla cordata dei lussemburghesi-valsassinesi, si arricchisce di una novità molto positiva per gli introbiesi e, più in generale, per coloro che hanno a cuore l’ambiente. I consiglieri eletti nella lista di maggioranza che fa capo al borgomastro Fernando Rupani, si sono riuniti per decidere se fare o meno ricorso al Tribunale regionale delle acque.Che è poi l’unico strumento che può salvare il comune, e la buona immagine di cui necessita.
Dalle notizie trapelate vengo a sapere che c’è stato uno scontro, anche vivace, tra i sostenitori del ricorso e il consigliere Giordano Pomi, favorevole alla derivazione, che non ha mai mollato l’osso con polpa. Spiace osservare che questo giovane si sia trovato, penso mal volentieri e suo malgrado, a sostenere  uno sgradito copione più grande di lui.  
Il risultato finale è che il ricorso verrà fatto e fa piacere che Rupani e il suo vice Fabio Brini siano stati folgorati sulla… via di Biandino. Un sincero merito a loro.
Rammento che questo progetto, per come tecnicamente è stato prospettato dalla regione-provincia, è inquietante perchè non chiarisce alcune questioni.

La traversa di captazione dell’acqua è a monte o a valle della cascata? A me risulta, dai mappali interessati (4686-4687), che il  manufatto di cemento e ferro è a monte e a ridosso della cappelletta della Bocca. Se così fosse sono ca…voli acidi perchè dalla cascata, a lavori fatti, non scenderà che pochissima acqua e il laghetto dell’ex rifugio potrà scomparire.
I lussemburghesi-valsassinesi prelevano dalla cascata 450 litri al secondo e, dopo  2,5 km. ne rilasciano solamente 29, che possono diventare 50. Gli altri 400 che fine fanno? Se li succhia, strada facendo, qualcun’altro?
E ancora. Mentre la tubazione prosegue la sua discesa, all’altezza della val Piana ci sono 8 captazioni del comune di Introbio per gli usi domestici ed industriali e 6 pozzi utilizzati dalla Norda.
Domanda: siamo sicuri che sottraendo i 450 litri al secondo, queste captazioni non rischino un prosciugamento più o meno totale? Cosa ne pensa la Norda?
Queste e molte altre domande restano irrisolte e possono essere esposte, se si vuole, nel ricorso.

* Tira aria molto grama nel comune di Lecco guidato con piglio ferreo da Virginio Brivio, a capo di una giunta che può essere definita, oggettivamente, un monocolore di ex democristiani, anche se alcuni erano ex DS. Il problema (altri ne covano) nasce dal veto da parte di Brivio di dare la delega dell’assessorato al bilancio ad un consigliere che ex democristiano non è. Quindi pericoloso per le manovre in corso e future. Per ovviare a questa calamità rimescolerà le carte in giunta e concederà un contentino con un altro assessorato, sicuramente più tranquillo.
L’aria grama è frutto anche degli ultimi avvenimenti che hanno riguardato il PD lecchese. Alla festa del partito di Osnago i politici che si sono aggirati da quelle parti erano quasi tutti ex democristiani, e la Codurelli  (ex DS) non era per niente gradita perchè sostenitrice di temi etici e civili che danno fastidio alle curie locali e agli ipocriti ben pensanti che pullulano in questa provincia, tradizionalmente bacchettona. Il caso Englaro è la testimonianza più palese.
Poi. Siamo prossimi alle elezioni politiche e nei due più grandi partiti sono in corso delle prove di riposizionamento da parte di personaggi e di gruppi più in vista.
Comunione e Liberazione, dopo essere stata costretta a scaricare Formigoni, cerca di capire come riallinearsi sapendo che non è più opportuno, anche per delle riscoperte ragioni etiche (non è mai troppo tardi), spendere la carta Berlusconi.
Al meeting di Rimini, e con alle spalle la Compagnia delle Opere, i seguaci di don Giussani (che avrebbe parecchi motivi per rigirarsi nella tomba) si sono arruffianati con ministri e potenti vari per capire con chi stare (o acquisire), poi, politicamente.  
Il buon Brivio, pur non essendo ciellino, non manca mai a questa manifestazione, per la semplice ragione che è pur sempre a casa sua, quella ex democristiana.
E se Fioroni (uno dei referenti del Vaticano) ed altri dovessero lasciare il PD per una novella avventura, lui e Rusconi da Valmadrera, non avrebbero dubbi a seguirlo.
Non è un caso, infine, che il borgomastro di Lecco nutra grandi simpatie politiche per Renzi, anche lui ex democristiano, che da buon “cavallo di Troia” nel PD lavora, in caso di  vittoria alle primarie, per rafforzare e ricompattare tutte le anime ex democristiane interne ed esterne (in parte) del PD. 
Morale. Anche dalla pur dalla piccola dimensione lecchese, viene certificato l’errore di celebrare uno sciagurato matrimonio, contro natura, tra due culture, quella ex comunista e quella ex democristiana, che propongono un progetto culturale e di società largamente opposti. Checchè ne dica buonanima di Berlinguer, notoriamente devoto a Santa Maria Goretti.
 

—————————————————-
 

Angelo Brunetti detto Ciceruacchio (Roma, settembre 1800 – Porto Tolle, 10 agosto 1849) fu un oste e un patriota italiano, che combatté per la seconda Repubblica romana, alla cui caduta fuggì con Giuseppe Garibaldi per raggiungere Venezia. Il soprannome ciceruacchio, datogli da bambino, è la corruzione dell’originale romanesco ciruacchiotto (grassottello).

[da Wikipedia.it]

 

——————————————————————————————–

SOSTIENI VALSASSINANEWS,

LARIO NEWS, VALSASSINASPORT 

E BALLABIO NEWS: AIUTACI 

A MANTENERE I NOSTRI GIORNALI 

INDIPENDENTI E ATTIVI