LA LETTERA/”OCCHIO ALLE FUSIONI DEI COMUNI, POTREMO SOLO SCEGLIERE IL NOME”



Angela Gianola riapre il dibattito sugli accorpamenti dei paesi della Valsassina. E lo fa dando una colorazione "verde" alla vicenda, preoccupata delle possibili conseguenze in particolare per il territorio di Cortenova. "Siamo ancora in tempo per fermarci e per impedire di trasformarla in un’unica distesa di capannoni" afferma tra l’altro la nostra lettrice – che accosta le fusioni tra Comuni con potenziali speculazioni a danno dell’ambiente.

Ecco la sua lunga lettera, in forma come sempre integrale:

Spettabile redazione,
Vi chiedo di nuovo la cortesia di pubblicare per intero la mia lettera e Vi ringrazio anticipatamente.
In questo periodo ho letto molto attentamente gli articoli con le varie ipotesi di fusioni fra comuni della valle, apparsi sul vostro quotidiano on line.
Sono felice di constatare che, da parte dell’amministrazione di Cortenova, esiste la volontà di tentare di coinvolgere anche Primaluna nella fusione già in atto fra i comuni di Cortenova, Parlasco e Taceno.
Come ho già detto nella precedente lettera, non sono affatto contraria, anzi sono favorevole alla fusione fra questi comuni, purchè venga fatta nel rispetto della tutela del territorio e dei diritti di tutti i cittadini.
Purtroppo devo constatare che nessuno ha avuto il coraggio di smentire le mie precedenti affermazioni e questo mi dispiace molto.
Evidentemente, le persone che avrebbero dovuto smentire, non sono in grado di farlo e perciò hanno preferito ignorare la mia "mini polemica", nella speranza, forse, che si smorzasse da sola.
Non credo affatto che la mia sia una mini polemica, come è stata definita,al contrario penso di aver espresso i sentimenti della maggior parte della popolazione.
Conosco molto bene il pensiero degli abitanti di questo territorio, essendone stata, per molti anni, a stretto contatto, per motivi di lavoro.
Purtroppo sono anche consapevole che, nessuno esprimerà mai apertamente le proprie opinioni, perchè tutti temono per il proprio lavoro, sia che si tratti di lavoratori dipendenti, sia che si tratti di titolari di piccole aziende con lavorazione conto terzi.
Queste paure sono comprensibili, soprattutto in considerazione del grave periodo economico che stiamo attraversando.
Il diritto al lavoro è tutelato anche dalla Costituzione italiana, ma esistono anche altri diritti che andrebbero tutelati.
Vorrei provare a far riflettere tutti sulle possibili conseguenze di una fusione fra comuni, fatta senza garanzie per la tutela del territorio e dei diritti di tutti i cittadini, e vorrei farlo adesso.
Infatti, quando verrà indetto il referendum per conoscere il parere della popolazione,, sarà troppo tardi.
Ormai le decisioni importanti saranno già state prese, e noi cittadini potremo solo scegliere il nome del nuovo comune, all’interno di quelli che ci verranno proposti.
Qualora, per assurdo, tutta la popolazione dovesse votare contro la fusione, questa avverrebbe lo stesso.
Purtroppo temo che se, grazie a questa fusione, la zona verde ed agricola di Cortenova, potrà essere spostata sul territorio di altri comuni, i pochi prati rimasti, potrebbero essere trasformati tutti in terreno industriale e, fra pochi anni, in un’unica distesa di cemento e capannoni.
Quando questo accadrà, dove andranno i nostri bambini a giocare, i nostri bravi atleti di corsa campestre ad allenarsi, i nostri anziani a fare le loro passeggiate, i nostri pochi agricoltori rimasti a tagliare il foraggio per il loro bestiame?
Ci saranno ancora, spero, le nostre bellissime montagne che qualcuno ha definito "calcare d’autore", per chi sarà in grado di raggiungerle e di affrontarle.
La nostra valle dispone anche, per fortuna, di una bellissima pista ciclabile che, almeno fino a Prato San Pietro,  può ancora essere definita tale, visto che corre, quasi
esclusivamente, fra prati e boschi.
Purtroppo, sul comune di Cortenova, i lavori per la pista ciclabile sono ormai fermi da parecchi anni, e nessuno ne conosce il motivo.
In questi ultimi giorni, i lavori sono ripresi, ma in una zona diversa da quella in cui erano stati interrotti.
Comunque, quando ci sarà la pista ciclabile sul comune di Cortenova, e se ci sarà, correrà di fianco ad una interminabile fila di capannoni industriali, e definirla pista ciclabile, sarà semplicemente un eufemismo.
Credo inoltre che vi siano altre problematiche e rischi da tener presenti prima di fare scelte troppo affrettate.
Cosa potrebbe accadere, per esempio, in caso di forti precipitazioni, le cosidette bombe d’acqua, se non ci fossero più i prati che assorbono, almeno in parte la pioggia?
Esiste il rischio che queste precipitazioni possano trasformarsi in torrenti e travolgere tutto e tutti.
Abbiamo ancora negli occhi quello che è successo recentemente a Genova e nelle Cinque Terre.
Anche noi, 10 anni fà, abbiamo avuto la triste esperienza delle frane di Bindo e di Galera che, per fortuna, non hanno fatto vittime, anche se hanno causato parecchie distruzioni.
Purtroppo, come ho già detto, devo constatare che questi eventi non ci hanno insegnato nulla riguardo alla tutela del territorio.
Al contrario, dopo la frana, c’è stata un’accellerata nella costruzione selvaggia di capannoni industriali.
Siamo ancora in tempo per fermarci e per impedire di trasformare Cortenova in un’unica distesa di capannoni!
Se non lo faremo, potrebbe anche accadere che, quando le nostre industrie avranno ancora bisogno di espandersi ed il nostro territorio non potrà più offrire altri spazi, queste aziende decidano di trasferirsi altrove, lasciandoci in una valle di lacrime.
Mi rendo conto di aver esagerato un pò con le mie provocazioni, ma l’ho fatto nell’intento di far riflettere tutti, ad iniziare dai nostri amministratori.
Non mi piacciono le polemiche sterili e fine a sè stesse, perciò avrei anche un suggerimento da dare a coloro che stanno predisponendo lo statuto che sancirà la fusione fra i comuni.
Se non ho capito male, questo sarà il documento fondamentale sul quale si baserà il nuovo comune, un pò come la Costituzione italiana è il documento fondamentale sul quale si basa la nostra repubblica.
Se, come la Costituzione italiana, anche questo statuto non sarà facilmente modificabile, spero che si possa inserire una clausola, che imponga ai precedenti comuni di mantenere la zona verde sul proprio territorio, ed impedisca di spostarla sul territorio di altri ex comuni.
Mi auguro fortemente che queste mie riflessioni vengano tenute in considerazione, soprattutto dai nostri amministratori, per il bene di tutti.

Cordialmente.  
                               
Angela Gianola

 
——————————————————————————————–



SOSTIENI VALSASSINANEWS,

LARIO NEWS, VALSASSINASPORT 

BALLABIO NEWS: AIUTACI 

A MANTENERE 
I NOSTRI GIORNALI 

INDIPENDENTI E ATTIVI

 

 

 

 

 

I "SONDAGGI" DI VALSASSINANEWS

CHE SI FA A FERRAGOSTO?

Vedi risultati

Loading ... Loading ...

LE NEWS DI VN GIORNO PER GIORNO

settembre 2012
L M M G V S D
« Ago   Ott »
 12
3456789
10111213141516
17181920212223
24252627282930

METEO VALSASSINA




VN SU FACEBOOK