SPECIALE NATURA/LA STAGIONE DEGLI AMORI: IL BRAMITO DEI CERVI



All’inizio della stagione riproduttiva i bramiti si sentono solo di notte, poi man mano che il periodo di “brama” avanza si possono udire anche al mattino presto ed alla sera, ma nelle giornate particolarmente fredde, il concerto è continuo giorno e notte. È un suono cupo, prolungato, un muggito sonoro ed intenso che echeggia nei boschi, udibile a grandissima distanza. In questa serie di suoni, il primo è più forte ed esteso, i successivi sono più deboli ed emessi a distanza più ravvicinata l’uno dall’altro. L’intensità dell’attività di bramito è determinata dal numero di maschi presenti in zona, se il numero è scarso l’attività è ridotta.

Il maschio eccitato, quasi furibondo, raggiunge i cosiddetti “campi d’amore”, pascoli d’altura o radure dalle quali riesce a dominare vaste zone per emettere il bramito come grido di minaccia verso altri maschi ed espressione di vigoria fisica, di abilità e rango gerarchico. Se qualche altro esemplare osa sfidare il dominante, scoppia una lite furibonda con cozzare di corna che si conclude col ritiro dei uno dei due contendenti. Solo gli individui che occupano posizioni dominanti nella struttura sociale possono accedere alle femmine e riprodursi.

Da qualche anno anche l’Alta Valsassina è interessata da questo evento, il cervo infatti si è spinto dalla limitrofa Valtellina colonizzando le aree della Valvarrone alle pendici del monte Legnone e nella Val d’Esino; i cervi sono visibili (ma soprattutto udibili) nei pressi del monte Legnoncino: dai Roccoli Lorla ai Roccoli d’Artesso, presso le pinete e le laricete di Lavadè, dal tramonto all’alba. Uno spettacolo assolutamente da non perdere per gli amanti della natura.

In popolazioni di cervi ben strutturate con un corretto rapporto maschi/femmine (1:1 o al massimo 1:2) i maschi iniziano la loro attività sessuale a partire dal 5° anno di vita, mentre le femmine oltre il secondo anno di vita e quindi partoriscono per la prima volta ad un’età di tre anni. Il parto avviene tra la fine di maggio e i primi di giugno.

I cervi maschi sono differenziati secondo le seguenti classi d’età: cerbiatto (primo anno di vita); fusone (1 anno); subadulti (da 2 a 4 anni); adulti (dai 4 ai 10 anni); vecchi (oltre 11 anni). Le femmine invece sono classificate come: cerbiatte (primo anno di vita); sottili (1 anno); adulte (tra 2 e 10 anni) e vecchie (oltre gli 11 anni).

I maschi dal primo anno in poi presentano il “trofeo”, cioè il palco (questo è il nome corretto per definire le corna dei cervidi), che dapprima (nei fusoni) si presenta come una stanga senza ramificazioni, e negli anni successivi si sviluppa con alcune ramificazioni che negli individui adulti possono dare luogo alle cosiddette “punte”: pugnale, ago, pila e corona, porzione terminale dotata a sua volta di tre punte. Tutti gli anni ciclicamente il trofeo cade tra marzo e aprile, per poi ricrescere ed essere al pieno dello splendore in autunno, nella stagione degli amori e dei bramiti.


 

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