Un consiglio comunale denso, densissimo quello andato in scena martedì sera ad Introbio e durato ben tre ore. Era tanta la carne al fuoco e il primo cittadino ci ha messo del suo con una doppia relazione da 10+5 pagine (sulla strada di Biandino e sul caso Mariani); due documenti di grande importanza per la precisione cronologica e i tanti dettagli sulle due querelle ma che hanno portato via per la sola lettura quasi un’ora. Ecco un sunto della seduta consiliare iniziata alle 20:30.

Strada Introbio-Biandino: tutti contro la Bregaglio. Dalle 10 pagine della relazione di Rupani emerge una storia controversa, contestata a gran voce in alcuni passaggi da Adele Bregaglio e consorte, con la conclusione che su quella strada ci si deve poter passare e pur riconoscendo la titolarità della società Bregaglio su alcuni tratti il Comune farà di tutto per cambiare la situazione. Confermate in aula dal sindaco (e non smentite dagli interessati) le anticipazioni di VN sui "pedaggi" richiesti in questi mesi lungo la strada della Val Biandino. E le critiche, pesanti, sono arrivate anche dal gruppo di Marconi. "Dopo la sentenza del TAR di aprile – ha concluso Rupani – la società Bregaglio, con una interpretazione della sentenza stessa che non trova nessun fondamento, si è arroccata su una posizione di forza assolutamente incomprensibile e, soprattutto, sbagliata".

NEL VIDEO LA PARTE PIU’ "DURA" DELL’INTERVENTO DEL SINDACO

 

Acquedotto. Si stava meglio prima di Idrolario… Tutti d’accordo anche qui, o quasi. La minoranza voleva spiegazioni sulla vicenda dell’ozonizzatore e dei raggi UV, Rupani ha documentato come Marconi le risposte le abbia avute da LRH e Provincia; l’ex sindaco ha attaccato ancora i vertici dell’acqua pubblica mentre Andreina Magni ha sollecitato un’azione comune da parte dei vari paesi valsassinesi che hanno problemi per la qualità delle risorse idriche. "Dovrebbero tutti muoversi e coalizzarsi". Marconi infine ha sottolineato come i problemi dell’acqua siano un danno anche per il turismo, svalutando l’immagine del paese e il valore delle abitazioni.

PGT. L’assessore Acquistapace: "Abbiamo fatto bene, voi siete stati fermi". Marconi: "Ci siamo fermati sul PGT perché arrivavano le elezioni: vi abbiamo lasciato la rogna…". Il giovane ma battagliero titolare dell’Ambiente ha spiegato punto per punto l’evolversi della situazione dei documenti urbanistici, rivendicandone orgogliosamente l’ottimo livello e prendendosi qualche commento di troppo dal "solito" Marconi. Il senso dell’intervento è stato che "a parità di tecnici" (gli architetti incaricati erano gli stessi che, sindaco Marconi, si stavano occupando di varianti all’allora PRG), questi ultimi hanno ben lavorato con la nuova amministrazione, realizzando un Piano di Governo del Territorio la cui documentazione ha ricevuto consensi da varie autorità, mentre con la giunta precedente a quella di Rupani, secondo Acquistapace, tutto era fermo. "Addirittura – ha segnalato l’assessore – il Lago di Sasso non esisteva in lacuna carta ufficiale del Comune, fino al nostro intervento". In ogni caso, il PGT verrà poresentato alla minoranza dopo le risposte dell’amministrazione alle osservazioni – in modo da arrivare all’approvazione definitiva per gennaio del 2013.

Piazza Pretorio. Il vicesindaco Brini fa il punto, spiega a sua volta carte alla mano l’andamento del progetto per la costruzione da parte della ditta Locatelli di 16 box interrati, ormai in fase conclusiva, e chiarisce come il Comune incasserà circa 23mila euro. Replica di Andreina Magni: "Un po’ pochi per una concessione di 99 anni…". Replica: "Al bando si è presentata una sola impresa". Marconi vuol sapere quando entreranno in cassa questi soldi, la risposta a breve secondo Brini. "E poi accusate noi di essere lenti" ironizza la Magni a proposito dei due anni per la realizzazione del progetto – con replica dell’assessore interessato che ricorda come Piazza Pretorio fosse là anche prima, per tanti anni.

Capannone Mariani. Spesi finora 130mila euro dal Comune, demolire il capannone ne costerebbe altri 100mila. Un disastro burocratico. Davvero sconfortante l’ascolto e la lettura del lungo documento preparato da Rupani e i tecnici per ricostruire una vicenda molto "italiana", fatta di processi,s entenze mai applicate, ricorsi (anche da società nel frattempo fallite), una marea di denaro pubblico speso (buttato?) e il paradosso che il famose capannone ormai acquisito dal Comune che – chissà come e quando – dovrebbe provvedere ad abbatterlo, presenta costi accessori tipo "l’assicurazione copntro eventuali infortuni". Un bene costruito da altri, abusivamente, su cui gravano sentenze e ricorsi, per il quale sono stati sbattuti via centinaia di migliaia di euro. Al punto da far dire provocatoriamente ma non troppo a Gianfranco Magni che forse varrebbe la pena di tenere in piedi il famoso "capannone Mariani" farlo fruttare in qualche modo (socialmente o economicamente). Pur sapendo che non sono certo i tempi giusti per riuscire a vendere attività del genere.

Centrale idroelettrica. L’assessore Acquistapace si scusa per la necessità di rinviare quest’ultimo punto all’ordine del giorno (un po’ per questioni di tempo, si affronta il tema quasi alle 23:30, un po’ perché il famoso ricorso non è evidentemente ancora pronto). Si tratta di materia delicatissima, difficile anche perché l’impugnazione dell’autorizzazione a ealizzare la centrale alla Bocca di Biandino va fatta nei confronti di un ente superiore "pressoché sconosciuto", quale il misterioso Trubunale Superiore delle Acque Pubbliche – alzi la mano chi lo conosceva prima? In ogni caso la scadenza entro la quale presentare il ricorso si avvicina speditamente, entro fine mese ci sarà un consiglio comunale nel quale verrà illustrato il documento (sembra di capire che intorno al ricorso vi sarà un’ampia maggioranza).

LO "SHOW" DELL’EX SINDACO: 

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