Nato e vissuto in provincia di Caltanissetta, postino a Oliveto Lario, poi a Valmadrera dove ha la residenza e infine numero uno delle case popolari a Lecco. Che c’azzecca, chiederebbe Di Pietro, questo Antonio Piazza con il piccolo paese montano di Tremenico? Come si agganciano Trinacria e Val Varrone, silenzio dei boschi e spirito istrionico siculo? E infine: possibile che un sindaco molto sensibile ai temi della disabilità sia stato così vicino ad un tipo che ora – a livello universale – è diventato famoso per aver tagliato le gomme ad un portatore di handicap? Questo articolo prova a mettere un po’ di ordine in tutta la vicenda.
Quella generale da cui ci muoviamo è arcinota, grazie soprattutto al clamoroso scoop giornalistico del Giornale di Lecco (poi ripreso in tutto il mondo). Difficile trovare qualcuno che non conosca la storia del presidente ALER in quota Pdl che buca le gomme a un disabile nel parcheggio dell’azienda e poi peggiora la situazione dimostrando scarsa empatia nelle interviste concesse in seguito.
Ma c’è qualcosa in tutta questa storiaccia che mette in connessione il protagonista con il nostro territorio. E’ un racconto lungo: mettetevi comodi che si va ad iniziare.
"Conobbi Piazza anni fa – dice a VN l’attuale sindaco di Tremenico Pierfranco Pandiani – quando Giovanardi arrivò a Lecco e ci fu del movimento per appoggiarlo, all’epoca nell’UDC. Non che c’entrassi molto, io venivo dal PSI ma fu in quell’occasione che incontrai Antonio per la prima volta. Persona simpatica, istrionica. Poi lo persi di vista per qualche tempo. Più recentemente, in vista delle elezioni provinciali del 2009 lo incrociai nuovamente e lavorammo insieme per una lista civica in appoggio a Nava. Non prendemmo molti voti ma comunque il Pdl conquistò la presidenza di Villa Locatelli. Un po’ dopo, a Tremenico si dimise un mio assessore e allora lo chiamai a sostituirlo. Era già presidente dell’ALER, avere una persona influente a Lecco faceva comodo e in effetti Piazza ha dato una mano al nostro paese".
Col quale aveva poco a che vedere, comunque…
"Sì, certo. Però ne è diventato un amico. veniva spesso a Tremenico anche fuori dall’attività di assessore (durata poco, peraltro). Partecipava alle feste popolari…"
Anche troppo, in un caso…
"Sì, dopo Sant’Agata venne controllato dalla Polizia Stradale e trovato coin qualche bicchiere di troppo. Comunque è una persona particolare, dotata di grande spirito e, ripeto, ha fatto molto per noi. Racconto due cose che mi vengono in mente al volo: avevamo bisogno di una cinquantina di metri di guard rail per proteggere la Provinciale e ce li fece avere lui e poi col suo intervento riuscimmo a ritardare la chiusura dell’ufficio postale. Un riferimento a Lecco, dicevo, che risparmiava sforzi e spostamenti ad un Comune piccolo come il nostro. Insomma niente da dire come assessore".
Ma qualcosa invece da eccepire sul suo comportamento nel caso dell’episodio che lo ha reso fin troppoo famoso.
"Certo. Io ad Antonio voglio bene, è un amico. Però in quel caso ha fatto una cazzata mostruosa, che rovina l’immagine di una persona per altri versi speciale, molto diretta, simpatica… Guardate, io sono stato colpito da due ictus e ho una parziale invalidità a causa di questo; ho collaborato con la Cooperativa "Le Grigne" e tutte le estati porto con me in vacanza un giovane diversamente abile parente di amici miei. Sul fronte della disabilità insomma ritengo di avere una sensibilità particolare. Quindi giudico il gesto compiuto da Piazza per come merita: un’assurdità, che sta pagando. L’altro lunedì i vertici del Pdl lecchese mi hanno chiamato per anticiparmi che lo avrebbero cacciato, sapevano della nostra amicizia e me lo hanno voluto anticipare. In questi giorni Antonio ha abbandonato Valmadrera ed è tornato in Sicilia; l’ho chiamato al cellulare e mi ha detto proprio due parole al volo, è sconvolto da quello che ha fatto".
Ok. Amicizia ma anche critica. Ma come la mettiamo con questo assessorato? Cosa diavolo ci faceva un siciliano stanziato a Valmadrera lì a Tremenico? E’ vero che ci è arrivato per mantenere la poltrona all’ALER?
"Penso che avesse bisogno di un posto più che altro per rimanere in aspettativa alle Poste. Poi però la cosa è durata poco anche perché è intervenuta una legge che impedisce di mantenere due incarichi come l’assessorato e quella presidenza. O meglio, se non ricordo male poteva tenere i due incarichi ma doveva conservare una sola indennità, quella più bassa".
Vale a dire?
"Mi pare che come assessore prendesse tipo 90 euro lordi al mese (e ci aveva pure rinunciato) e come presidente ALER circa 4mila. In conclusione però ci tengo a sottolineare ancora una cosa: nessuno è tutto nero o tutto bianco, non c’è il cattivo totale o il santo completo. Ribadisco: Piazza è una persona con un carattere particolare, molto diretto e a volte dà seguito immediato a quel che pensa, con le azioni. Il che non lo giustifica per quel che ha fatto in quel parcheggio. Ma non è il "mostro" che viene dipinto ormai da tutti".
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