AMIANTO: NUOVE DISPOSIZIONI REGIONALI. A LECCO SMALTITI 1315 KMQ IN 5 ANNI



Come noto, l’amianto (o asbesto) è un aggregato di minerali la cui accertata nocività ha portato ad impedirne l’uso in molti Paesi e dal 1992 anche in Italia. La respirazione di fibre di asbesto, che possono essere anche 1300 volte più sottili di un capello, può determinare diverse malattie. Il tempo fra l’inizio dell’esposizione e la comparsa della malattia è chiamato ’tempo di latenza’ e può essere anche di decenni. Il rischio per la salute è direttamente connesso alla quantità ed al tipo di fibre inalate e alla loro composizione chimica, oltre che alla predisposizione personale a sviluppare la malattia.L’amianto è spesso stato utilizzato per i tetti e le coperture (eternit) di molti edifici e la presenza di materiali contenenti asbesto in un edificio non comporta di per sé un pericolo per la salute degli abitanti. È infatti fortemente improbabile che esistano pericoli se il materiale è integro e mantenuto in condizione. Pertanto è inutile creare allarmismi e alimentare paura sproporzionate. Tuttavia, in considerazione della natura pericolosa della sostanza, è da tempo attivo un servizio di censimento per creare una mappatura della presenza di amianto nella Provincia di Lecco presso l’Azienda Sanitaria Locale.

A seguito della Legge Regionale 31/2012 è stata introdotta una sanzione amministrativa da €100 a € 1.500 per la mancata comunicazione all’ASL da parte di privati o enti pubblici proprietari di edifici, impianti o luoghi in cui sia presente dell’amianto. C’è tempo fino al 30 gennaio 2013 per provvedere alla comunicazione senza incorrere nelle sanzioni i cui criteri di applicazione saranno definiti da apposita deliberazione della Giunta Regionale sulla base dei quantitativi di amianto presenti e della loro pericolosità.
 
Qualora si decidesse di effettuare le procedure di messa in sicurezza dell’amianto (Rimozione, sovracopertura, incapsulamento) è necessario rivolgersi a ditte specializzate. Regione Lombardia ha stanziato un milione di euro per finanziare gli oneri derivanti dall’applicazione della norma. I contributi, la cui entità è da definirsi con prossimo provvedimento regionale, sono destinati a soggetti privati per la bonifica di piccoli quantitativi di materiali contenenti amianto, provenienti da abitazione civile e relative pertinenze ed edifici o impianti di attività artigianali di tipo familiare.
 
La normativa si inserisce tra gli obiettivi del Piano Regionale Amianto Lombardia (PRAL) che, attraverso il completamento del censimento e una politica di incentivi, punta alla rimozione dell’amianto dal territorio regionale entro il 2015. Nella nostra Provincia nel quinquennio 2006/2011 sono stati smaltiti 1315 Km2 di amianto (dato ASL).
 

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