Vedrà la luce questo sabato in occasione della manifestazione "Vaghe stelle dell’orsa" il nuovo romanzo del bellanese andrea Vitali scritta a quattro mani con Giancalo Vitali. Canto di Natale – questo il titolo dell’opera di Vitali – viene pubblicato a poco più di sei mesi dall’uscita di Galeotto fu il collier, ultimo lavoro di Vitali. L’evento è il sesto appuntamento nella celebrazione dei vent’anni del punto Einaudi di via Bovara a Lecco.
Un Canto di Natale per ogni età quello che Andrea Vitali ci racconta in questa sua nuova fatica letteraria. Un lungo racconto singolare, simbolico, molto divertente dove l’autore invita i bambini a non perdere troppo in fretta la loro infanzia e gli adulti a ritrovarla attraverso quell’incantamento che hanno dimenticato.
Andrea Vitali è nato e cresciuto a Bellano. Dopo aver frequentato quello che lui stesso definisce il liceo Manzoni di Lecco, rinuncia alle sue inclinazioni verso il giornalismo e si laurea in medicina all’Università Statale di Milano nel 1982, vive da sempre ed esercita la professione di medico di base nel suo paese natale.
La mai sopita passione per la lettura e la scrittura, tuttavia, lo spinge a cimentarsi in campo letterario, dove esordisce nel 1990 con il romanzo breve
Il procuratore (Premio Montblanc per il romanzo giovane) ispirato da vicende narrategli proprio da suo padre.
Nel 1996 vince il Premio letterario Piero Chiara con L’ombra di Marinetti, ma il vero successo giunge nel 2003 con Una finestra vistalago (Premio Grinzane Cavour e Premio Bruno Gioffrè 2004), romanzo corale e polifonico le cui affabulazioni, ricche di stilemi del linguaggio parlato, coprono cinquant’anni di vita paesana fino ai turbolenti anni settanta.
L’immaginario narrativo di Vitali si colloca sulle sponde del lago e racconta una provincia fatta di personaggi comuni e nel contempo esemplari, sulla scia di scrittori come Mario Soldati e Piero Chiara. Tuttavia il medico di Bellano, pur riconoscendo i propri debiti nei loro confronti, preferisce rifarsi soprattutto all’arte di raccontar storie di Giovanni Arpino.
Nel 2004 gli è stato assegnato il Premio Dessì, sezione narrativa, per il romanzo La signorina Tecla Manzi. Nel 2006 ha vinto il Premio Bancarella con il romanzo La figlia del Podestà, che è stato finalista anche al Premio Stresa. Nel 2008 ha vinto il Premio Boccaccio per tutta la sua produzione narrativa e in particolare per La modista, con cui ha ottenuto anche il Premio Hemingway. Il suo romanzo, Almeno il cappello, ha vinto il Premio La Tore Isola d’Elba ed è stato tra i finalisti sia allo Strega che al Campiello 2009.
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