A fine seduta, Fabio Brini ha letto due comunicazioni molto importanti, una sulla decisione dell’amministrazione comunale di procedere per vie legali, per opporsi alla costruzione di una centrale idroelettrica sul torrente Troggia. Nell’altra, Brini ha spiegato ai presenti (compresa la signora Adele Bregaglio, in sala al momento della lettura) le ultime vicende sulla strada Introbio-Biandino.
Secondo quanto comunicato in consiglio, da metà ottobre sulla strada che da Introbio porta in Biandino, sarebbe stato posato un cancello per sbarrare i passaggio.
Il fatto è stato scoperto il 29 settembre dalla Polizia Locale dell’Unione dei Comuni in via alle Ville dove sono stati identificati dei lavori delle vecchie piantane posizionate in quel punto.
Contattato l’ufficio tecnico comunale, si è constatato che i lavori non erano stati autorizzati dai tecnici del Comune e in data 27/9 lo stesso Ufficio ha ordinato la sospensione dei lavori.
La comunicazione della sospensione dei lavori è stata fatta dal Comune agli enti provinciali, regionali, ecc. sempre in data 27 settembre.
Il 13 ottobre, la polizia locale ha identificato un furgone che trasportava un cancello da posare nella zona dell’Alpe Sasso e qualche giorno più tardi il cancello è comparso sulla strada delle Miniere. Il 17 ottobre i lavori realizzati dalla Bregaglio sono stati dichiarati abusivi.
"Siamo aperti al dialogo" ha detto Brini, "ma non tolleriamo le prepotenze". "Anche noi siamo per il dialogo", ha detto la signora Bregaglio uscendo dall’aula consigliare.
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