La situazione rimane difficile, con gli stipendi fermi ad agosto ed una complessa gestione di ferie maturate, Tfr eccetera a lato di una condizione precaria dal punto di vista finanziario. La novità è che secondo l’ingegner Valsecchi che rappresentava la proprietà insieme alla dottoressa Viganò presente per gli industriali, qualcosa si starebbe muovendo – soprattutto nel mercato estero. Il che se non può far squillare le trombe quantomeno dà un minimo di fiducia per il futuro. "Abbiamo investito molto, ci mancherebbe che buttassimo via tutto" avrebbe detto tra l’altro Valsecchi.

Mentre i dipendenti continuano ad essere legittimamente preoccupati per le sorti del loro posto di lavoro, sindacati e azienda si sono accordati perché quest’ultima produca a breve un piano industriale vero e proprio. Nel frattempo, Fillea, Filca e Feneal (ovvero le categorie del Legno e affini di Cgil Cisl e Uil) stanno studiando dati e numeri forniti dalla proprietà; ci vorrà qualche giorno e prima di un nuovo vertice avverranno altri incontri preparatori e diversi – ad esempio a livello di RSU.

Permane dunque la condizione generale di crisi, ma qualche minima speranza sembra apparire all’orizzonte. Se ne parlerà nelle prossime settimane.
 

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