Fabio Dadati risponde all’intervento domenicale di Ciceruacchio su VN di ieri. E lo fa per precisare che lui e il nuovo movimento fondato con Arturo Artom non sono di centro, destra o sinistra. Ecco allora il Dadati-pensiero sulla politica di oggi e domani. Con un finalino niente male: "Non ne potevo più di avere etichette, ormai senza alcun senso".
 

Carissimo direttore, 

colgo l'occasione dall'ultimo intervento di Ciceruacchio, che seguo sempre con simpatia, per ribadire due fatti in relazione a Rinascimento Italiano, movimento in cui non sono entrato, ma che ho pensato, ideato e fondato con Arturo Artom. La differenza è evidente. Nell'intervento dell'anonimo commentatore si dice che Rinascimento Italiano è una delle liste che affollano l'area di centro destra, capisco che sia stato possibile cadere in errore vista la mia passata militanza nel PDL, ma in verità non è così: Rinascimento Italiano è un movimento che lascia le ideologie del ‘900 alla cronaca storica e parte dall’osservazione della realtà per guardare al futuro basandosi su alcuni punti fermi da cui sviluppa in modo aperto e condiviso il proprio progetto: la persona, il merito, la responsabilità, la solidarietà, le regole; pensa ad uno Stato che lasci all’uomo la libertà di intraprendere, che dia pari opportunità escludendo privilegi, che ponga particolare attenzione alla famiglia e alla salute, che punti al lavoro e non alla rendita e che sia rigoroso nel garantire legalità e sicurezza, le precondizioni perché ognuno possa esprimere se stesso. Rinascimento Italiano ha ben chiaro che la vita nel nostro tempo è fatta di esigenze locali e di dinamiche internazionali, globali. Il movimento è rappresentato dagli Ambasciatori del Rinascimento Italiano che sono innovatori che vogliono che l’Italia entri nel nuovo mondo. Non sono di centro, destra o sinistra. Io per primo, che ho la responsabilità di coordinatore nazionale non ne potevo più di avere etichette, ormai senza alcun senso.

La ringrazio per l'attenzione e la sempre corretta informazione che sa garantire.

Un saluto cordiale

Fabio Dadati

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