GEOLOGI SUL GRIGNONE: SCOPERTI OLTRE 30 CHILOMETRI DI GALLERIE



Il professor Bini, tra i primi a calarsi nelle grotte della Grigna settentrionale negli anni ’70, ha fatto il punto sulle scoperto e sulle ipotesi del torrente Fiumelatte. Le ricerche si concentrano all’interno del Grignone, mentre in Grignetta sono pochissime e anche limitate come profondità. Inoltre le guglie della Grigna si stanno, geologicamente parlando secondo il professor Bini, piegando o cadendo a valle. “Sono delle ipotesi allo studio – ha detto il geologo – ma le scoperte degli ultimi anni coi hanno portato ad individuare il corso del Fiumelatte, partendo dalla grotte alla sommità della Grigna per arrivare a quella di Fiumelatte. I prossimi anni saranno determinanti per acclarare l’ipotesi della grotta principe”.

Le prime ricerche in Grigna risalgono ai tempi di Leonardo, e quella montagna è stata oggetto di studi anche nello scorso secolo. Solo negli ultimi decenni sono state intensificate le ricerche, prima con il gruppo capitanato dal professor Alfredo Bini e negli ultimi anni con il gruppo speleo di Erba. Il progetto si chiama “Ingrigna” ed ha portato a individuare oltre trenta chilometri, con una galleria a quasi 1.200 di profondità dalla vetta della Grigna settentrionale che è stata chiamata “W le donne”. In precedenza le scoperte avevano portato all’abisso Kinder Brioschi, Enea, Nelson e Releccio. Quest’estate il gruppo speleo di Erba, con un team di giovani polacchi si sono calati in profondità e sono state scoperte alcune nuove grotte che si collegano tra loro e che portano all’ipotesi della grotta principe che scende da sotto la vetta del Grignone e arriva a Fiumelatte.

L’ultima ricerca risale ai primi di novembre e due speleo di Erba, Marco Resi e Marco Calise, hanno raccontano la loro discesa a una profondità di mille metri dalla vetta. “Sono stati tre giorni intensi – hanno spiegato – e abbiamo cercato di oltrepassare un sifone pieno d’acqua che unisce due grotte per poi proseguire le nostre scoperte sull’ipotesi della grotta principe di Fiumelatte”.  

"Tutto – è la conclusione – è possibile perché negli ultimi anni si è sciolto un blocco di ghiaccio e quindi è possibile percorrere una grotta di collegamento”. Durante la serata sono state poste della domande al geologo e ai due speleo e la risposta di Marco Calise è stata: ”Facciamo questo come passione per la ricerca, scoprire qualcosa di nuovo, di non conosciuto è stupendo, poi cerchiamo di avanzare gli studi che inizio Leonardo”. La serata ha visto anche la presenza del sindaco di Bellano Roberto Santalucia. Il prossimo appuntamento degli speleo sarà nella primavera 2013 con nuove ricerche nella grotta “W le donne”.

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